Italiani, correte | Ultimi giorni per il BONUS da 500€, lo Stato premia i più fedeli: non occorre l’ISEE

Nel corso del 2025, una novità piuttosto interessante sta facendo parlare molto, ma non tutti ne conoscono ancora i dettagli.
Di bonus ce ne sono tanti, è vero, ma questo ha qualcosa di diverso, quasi misterioso. Non si tratta del solito incentivo legato all’energia o alla casa, e nemmeno di un rimborso per famiglie numerose o per chi ha ISEE bassissimo. Questa volta, la misura punta a premiare una categoria spesso sotto pressione, che svolge un lavoro cruciale e che raramente viene valorizzata come merita.
La notizia è arrivata in modo quasi silenzioso, contenuta nel Decreto Ministeriale n. 242 del 2024. A prima vista potrebbe sembrare uno dei tanti provvedimenti burocratici destinati a restare nei cassetti.
Invece, per chi legge tra le righe, si tratta di un’opportunità concreta: un bonus in denaro che va da un minimo di 200 euro a un massimo di 500 euro. Una cifra che può fare la differenza, specie in un momento in cui ogni piccola somma in più può alleggerire il bilancio mensile.
Ma attenzione: non tutti possono beneficiarne. Il criterio che rende questa misura diversa dalle altre è la “continuità”. Non si guarda al reddito o alla residenza, ma alla costanza. Per avere diritto al bonus, infatti, bisogna aver lavorato per almeno tre anni consecutivi nello stesso luogo. Una sorta di premio fedeltà, potremmo dire. E non bastano tre contratti a caso: serve essere stati presenti in modo continuativo, senza trasferimenti o richieste di assegnazione provvisoria.
Criteri selettivi
Inoltre, c’è un altro elemento che rende questo bonus ancora più selettivo: si deve aver totalizzato almeno 480 giorni effettivi di servizio nel triennio 2021/2024. Non contano le promesse, contano le giornate realmente trascorse sul posto. E se questo non bastasse, chi lavora in una scuola lontano dalla propria provincia di residenza potrà ricevere un extra. Un modo, questo, per riconoscere anche il sacrificio logistico e familiare di chi ha scelto di restare dove è più utile, anche se distante da casa.
Naturalmente, come ogni bonus che si rispetti, bisogna fare domanda. Non ci sarà alcuna erogazione automatica: serve compilare un modulo di autodichiarazione e inviarlo alla scuola di appartenenza entro una data ben precisa, il 18 agosto 2025. Ogni istituto poi gestirà le richieste tramite la contrattazione interna, decidendo a chi e quanto destinare in base ai fondi assegnati dal Ministero.

A chi è rivolto il bonus?
Ed eccoci al punto. A questo punto ti starai chiedendo: “Ma a chi è rivolto questo bonus?”. Ebbene sì, è proprio per loro: gli insegnanti. Quelli che, anno dopo anno, rimangono nella stessa scuola per costruire un legame duraturo con i propri studenti.
Questo bonus vuole riconoscere il valore della stabilità didattica, premiando chi ha scelto di restare, di accompagnare gli alunni nel loro percorso formativo, con costanza e dedizione. Un piccolo gesto che prova a restituire un po’ di ciò che ogni giorno questi professionisti donano alla scuola e alla società.
