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Campani allibiti, alcuni pensavano di averla fatta franca | Pagano 5.000 euro per una Serie A “PEZZOTTA” e film gratis

Partita Tv
Continua a dilagare la moda del pezzotto – pexels – salernosera

Negli ultimi anni il fenomeno del “pezzotto” è diventato sempre più diffuso in Italia: che permette di vedere contenuti televisivi a pagamento a volte gratis.

Una pratica che, sebbene largamente conosciuta e usata, è totalmente illegale. Proprio per contrastare questo mercato nero della televisione, lo Stato ha deciso di intervenire con fermezza.

Con la Legge n. 93 del 2023, conosciuta anche come “legge anti-pezzotto”, sono state introdotte misure molto più severe, che non colpiscono solo chi gestisce e distribuisce i servizi illegali, ma anche chi li utilizza. Sì, perché ora anche l’utente finale, cioè chi guarda semplicemente i contenuti piratati, può essere multato.

Le multe sono tutt’altro che simboliche: si parte da 150 euro e si può arrivare fino a 5.000 euro, a seconda dei casi. E non serve più un lungo procedimento giudiziario. Grazie alla nuova piattaforma Piracy Shield, attiva dal 2024, è possibile identificare rapidamente gli utenti attraverso il loro indirizzo IP o i pagamenti effettuati.

Il sistema consente alle autorità di bloccare le trasmissioni illegali e raccogliere prove in tempo reale, il tutto in collaborazione con la Guardia di Finanza e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom).

Migliaia di utenti multati

Negli ultimi mesi, proprio grazie a questi strumenti, sono state avviate diverse operazioni. Una delle più rilevanti è avvenuta a Canosa di Puglia, dove è stata scoperta una centrale di trasmissione illegale dotata di strumentazioni avanzate per trasmettere canali Sky e altri contenuti a pagamento. Da lì si è riusciti a risalire a migliaia di utenti in tutta Italia.

Il messaggio che le istituzioni vogliono lanciare è chiaro: il pezzotto non è una “furbata”, ma un illecito vero e proprio. Come ha ricordato l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ogni accesso abusivo lascia una traccia digitale e oggi è sempre più facile per le autorità risalire all’identità degli utenti. Chi viene scoperto non solo dovrà pagare una sanzione, ma rischia anche il sequestro dei dispositivi utilizzati, come TV Box, smart TV o PC.

Pirateria
Tantissimi gli utenti scovati e multati – pexels – salernosera

La Tv gratis potrebbe costare molto cara

Va precisato che l’utilizzo del pezzotto non è un reato penale per l’utente finale, ma comporta comunque sanzioni pesanti. Diverso è il caso di chi vende o gestisce questi servizi: in quel caso si parla anche di reclusione fino a tre anni.

Guardare le partite o i film “in streaming gratis” potrebbe costare caro. La tecnologia oggi permette alle autorità di monitorare efficacemente la rete e punire chi alimenta la pirateria, anche solo come spettatore. La convenienza, insomma, rischia di trasformarsi in un salasso.