Cerca bene nei cassetti, questa MONETA ti paga il viaggio alle Maldive | Controlla se ha questo simbolo

Chi l’avrebbe mai detto che rovistando tra i cassetti della nonna o guardando con attenzione il fondo del portafoglio si potesse trovare una piccola fortuna?
In tempi di rincari e vacanze sempre più costose, alcune vecchie monete italiane stanno tornando alla ribalta come veri e propri tesori nascosti. È il caso delle celebri 100 lire Minerva, una moneta che tutti ricordano ma che in certi casi può valere centinaia, se non migliaia di euro.
Le 100 lire Minerva sono tra le monete italiane più iconiche. Introdotte nel 1955, hanno circolato fino alla fine degli anni Ottanta. Chiunque sia nato o cresciuto in quegli anni probabilmente ne ha maneggiate a decine.
Sul dritto, la raffigurazione della dea Minerva, armata di lancia e affiancata da un ramo di alloro, è diventata un simbolo della monetazione della Repubblica Italiana. Il disegno, opera degli artisti Romagnoli e Giampaoli, è semplice ma elegante e ha resistito al passare del tempo come uno dei più rappresentativi dell’epoca.
Ma cosa rende queste monete così preziose oggi? In primo luogo, la rarità. Alcune annate specifiche, come quelle del 1955, sono particolarmente ricercate dai collezionisti. In condizioni perfette, una 100 lire di quell’anno può valere fino a 1.000 euro. E se si ha la fortuna di possedere una versione “prova” – emessa in piccole quantità per testare il conio prima della produzione di massa – il valore può superare i 3.000 euro.
Errori di conio: non tutto il male vien per nuocere
C’è di più: gli errori di conio. Un aspetto poco noto ma molto interessante del mondo della numismatica è proprio questo. A volte, a causa di imperfezioni durante il processo di produzione, alcune monete vengono stampate con scritte sbagliate, elementi mancanti o allineamenti errati.
Queste anomalie, invece di svalutare la moneta, ne aumentano il valore per i collezionisti. Un esempio? La 100 lire del 1972 con un difetto nella scritta “Repubblica Italiana” può arrivare a valere fino a 1.500 euro. Ancora più eclatante è il caso della 2 lire Olivo del 1947, che può raggiungere la quotazione record di oltre 5.000 euro.
Il fascino della numismatica
Tutto ciò ha portato molte persone a riscoprire il fascino della numismatica, magari partendo proprio da un barattolo di monete dimenticato. Il consiglio, in questi casi, è di non sottovalutare il potenziale delle vecchie lire. Se pensi di avere una moneta rara tra le mani, non venderla al primo offerente: rivolgiti a un esperto o a una casa d’aste specializzata, che potrà fornirti una stima accurata e metterti in contatto con collezionisti seri.
In un periodo in cui ogni euro risparmiato conta, potersi pagare un viaggio al mare o in montagna grazie a una vecchia moneta può sembrare un piccolo miracolo. Eppure è possibile. Quindi, perché non dare un’occhiata tra i ricordi di famiglia o dentro quel vecchio portamonete dimenticato? Magari la tua prossima vacanza è già lì, pronta a brillare.