ULTIM’ORA: Treni in ritardo, ora ti rimborsano al 100% dopo mezzo minuto | In Campania sono increduli, è tutto vero

Quando è uscita la notizia, in molti hanno pensato fosse uno scherzo. In Campania, in particolare, l’incredulità è stata quasi generale.
Dopotutto, siamo abituati a treni in ritardo, a coincidenze perse per pochi minuti e a una certa rassegnazione generale. E invece, no: da oggi pare che bastino 30 secondi di ritardo per ricevere il rimborso completo del biglietto. Ma davvero?
Sì, davvero. E non solo: oltre al rimborso, il conducente si scuserà anche personalmente con i passeggeri. Una scena che, a chi viaggia ogni giorno tra Napoli e Salerno o tra Caserta e Benevento, sembra più un sogno che una possibilità reale. Eppure è tutto scritto nero su bianco: il nuovo sistema prevede rimborsi automatici per ogni ritardo superiore al mezzo minuto, con tanto di scuse ufficiali.
A raccontarla così, sembra una rivoluzione. Fino a ieri, per ottenere un rimborso, bisognava aspettare almeno 60 minuti di ritardo. E anche in quel caso, la pratica era spesso lunga, complicata e incerta. Ora invece tutto dovrebbe essere veloce, automatico, quasi istantaneo: il rimborso scatta in meno di un minuto. Una svolta, insomma. Ma la domanda che tutti si pongono è: funzionerà davvero anche da noi?
Chi prende ogni giorno i regionali in Campania è abituato a una realtà ben diversa. Treni affollati, ritardi cronici, fermate improvvise. Spesso si parte in orario, ma poi ci si blocca a metà percorso per “precedenza ad altro convoglio” o per “problemi tecnici alla linea”. E allora è difficile immaginare che, per ogni treno che tarda di 30 secondi, il sistema riesca davvero a rimborsare in automatico migliaia di persone. Qualcuno lo dice senza mezzi termini: “Se davvero rispettassero questa regola, Trenitalia andrebbe in fallimento in una settimana”.
Qualcosa si sta muovendo
Eppure, qualcosa si muove. Già da qualche mese, Trenitalia ha attivato il “rimborso smart” sui treni a lunga percorrenza, come Frecce e Intercity. Basta un ritardo minimo e il rimborso arriva senza neanche doverlo richiedere. Ora l’idea è di estendere questo principio anche ai regionali.
Non solo: si vuole dare un volto umano alla situazione, con il gesto – simbolico ma significativo – del macchinista o del capotreno che chiede scusa ai passeggeri. Un atto semplice, ma potente, soprattutto in un Paese dove dire “mi dispiace” non è sempre scontato.
Dubbi e curiosità circondano l’iniziativa
Ovviamente non mancano i dubbi. Riusciranno davvero a gestire milioni di rimborsi ogni giorno, magari anche per ritardi impercettibili? E chi controllerà che tutto avvenga in modo corretto? Le domande sono tante, ma l’iniziativa è comunque interessante. Per una volta, si parte dal rispetto del tempo dei cittadini. E si manda un messaggio chiaro: anche un piccolo disagio merita attenzione.
In Campania, per ora, si guarda tutto questo con curiosità e un pizzico di sospetto. Ma se davvero il sistema funzionerà, sarà una piccola grande rivoluzione. E magari, la prossima volta che il treno farà tardi, ci ritroveremo sì ad aspettare… ma con un rimborso già in tasca e un “scusa” in più che – diciamolo – fa sempre piacere.