Home » Nota per il suo COLOSSEO CAMPANO è una perla a due passi da Caserta | Attesi migliaia di turisti nei prossimi 3 mesi

Nota per il suo COLOSSEO CAMPANO è una perla a due passi da Caserta | Attesi migliaia di turisti nei prossimi 3 mesi

Colosseo
L’Anfiteatro di S. Maria Capua Vetere è secondo per grandezza solo al Colosseo – pexels – salernosera

L’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere è una di quelle meraviglie spesso poco conosciute, ma che sanno lasciare senza fiato chiunque vi si avvicini.

Secondo per grandezza solo al Colosseo, questo straordinario monumento è un autentico gioiello dell’architettura romana e racconta una storia millenaria fatta di spettacoli, gladiatori e grandi imperatori.

Situato nell’antica Capua, una delle città più importanti dell’Impero Romano, l’anfiteatro fu costruito tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C., probabilmente durante il regno dell’imperatore Adriano. Proprio lui ne curò il restauro e la decorazione, mentre l’inaugurazione ufficiale avvenne sotto il suo successore, Antonino Pio. Ma la storia dell’arena capuana affonda le radici ancora più indietro nel tempo, sostituendo una precedente struttura repubblicana risalente al II secolo a.C.

Quello che colpisce subito è la sua imponenza. La pianta ellittica, con un’area centrale lunga più di 76 metri, poteva ospitare fino a 60.000 spettatori: un numero impressionante, che testimonia l’importanza che Capua rivestiva all’epoca.

La struttura esterna, composta da quattro ordini sovrapposti con arcate in travertino, era impreziosita da decorazioni scultoree, molte delle quali oggi sono conservate nel museo della città o visibili sulla facciata del palazzo municipale.

La “palestra” del grande Spartaco

Ma l’Anfiteatro Campano non era solo una meraviglia architettonica: era un luogo vivo, frequentato dal popolo per assistere ai combattimenti dei gladiatori. E proprio qui si allenava il più celebre di tutti: Spartaco. Fu dalla “Scuola dei Gladiatori” di Capua che nel 73 a.C. prese il via la sua celebre rivolta contro Roma, un evento che avrebbe lasciato un segno profondo nella storia della Repubblica.

Oggi, camminando tra le rovine dell’arena, si ha davvero la sensazione di fare un salto indietro nel tempo. Gli ambienti sotterranei, le gradinate, i corridoi ancora percorribili raccontano storie di lotte e passioni, di pubblico in delirio, di imperatori e schiavi. Accanto all’anfiteatro si trova anche il Museo dei Gladiatori, inaugurato nel 2003, che raccoglie reperti originali e ricostruzioni suggestive della vita dei combattenti, rendendo ancora più completa l’esperienza di visita.

Gladiatori
A Capua si allenava Spartaco – pexels – salernosera

Un monumento che è un pezzo di storia viva

Come spesso accade, nel corso dei secoli l’anfiteatro ha vissuto momenti difficili. Venne spogliato dei suoi materiali in epoca normanna, quando servì come cava di pietre per edificare altre strutture. Eppure, ha resistito al tempo e oggi, grazie a interventi di restauro e valorizzazione, è tornato a splendere e a raccontare la sua affascinante storia a chiunque voglia ascoltarla.

L’Anfiteatro Campano è molto più di un monumento: è un pezzo di storia viva, che unisce cultura, memoria e bellezza. Se vi trovate in Campania, non perdete l’occasione di visitarlo. Scoprirete un luogo dove il passato si tocca con mano e dove ogni pietra ha una storia da raccontare.