Queste 10 TRATTORIE CAMPANE sono un segreto tra attori, politici e tassisti | Adesso tutti vogliono andarci

Napoli non è solo una città da visitare, ma anche e soprattutto da gustare. Passeggiando tra vicoli affollati, profumi di ragù, pizza appena sfornata e fritti dorati ti accompagnano ovunque.
E proprio in questo scenario si inseriscono le trattorie: luoghi semplici e autentici dove la cucina partenopea dà il meglio di sé. Ecco dieci tra le migliori trattorie di Napoli, ideali per chi cerca sapori veri e atmosfere familiari. Iniziamo da Osteria La Mattonella, in via Nicotera. È un posto storico, con pareti ricoperte di piastrelle antiche e un’accoglienza calorosa che fa subito casa. Qui puoi gustare una genovese da manuale, una parmigiana che profuma d’estate e tante altre specialità napoletane servite senza fronzoli, come vuole la tradizione.
Proseguendo, una tappa d’obbligo è La Locanda del Cerriglio, in via del Cerriglio. Si racconta che anche Caravaggio passasse di qui. Oggi la locanda mantiene viva quella memoria antica con una cucina solida, fatta di piatti storici come la genovese con cipolla ramata di Montoro: un piatto povero diventato simbolo.
Nel cuore pulsante della città, in Piazza Dante, troviamo il Leon d’Oro, un’altra insegna storica dove il tempo sembra essersi fermato. I piatti? La classica pasta e fagioli, il ragù che cuoce ore e ore, e una cucina senza compromessi che conquista fin dal primo assaggio.
Al Vomero c’è invece La Cucina di Elvira, un luogo semplice ma pieno di calore. Elvira propone una cucina fatta in casa, come quella della nonna: pasta e patate con la crosta, genovese lenta e gustosa, piatti di stagione che cambiano con il tempo e con l’umore della cuoca.
Le migliori trattorie sono nascoste nei vicoli
Nascosta in un vicoletto, c’è La Taverna del Buongustaio: una piccola perla di Vico Basilio Puoti. L’atmosfera è spartana, ma i sapori sono intensi e genuini. La genovese qui ha un colore più scuro del solito, quasi bruno, e il sapore ti resta impresso. Più moderna ma legata alla tradizione è N’Ata Cosa, un locale che riesce a rinnovare i classici con rispetto. La genovese qui ha un tocco personale, ma non tradisce mai la ricetta originale. È perfetta per chi vuole provare qualcosa di familiare ma con un pizzico di novità.
Sempre al Vomero, La Buatta conquista con il suo ambiente rustico e accogliente. Il menù cambia spesso, seguendo le stagioni: in inverno si mangia la minestra maritata, in primavera le fave e pecorino, e poi pasta e patate con provola affumicata… da leccarsi i baffi. Scendendo verso Piazza Bovio, troviamo due insegne da non perdere. La prima è Mattozzi – L’Europeo, una vera istituzione dove la tradizione regna sovrana. Qui si può gustare tutto: dalla pizza al ragù, passando per piatti storici che raccontano la cucina di una volta.
A Napoli ovunque vai mangi bene
Subito accanto c’è Le Figlie di Iorio, dove il menù propone piatti classici, ben eseguiti e generosi nelle porzioni. È un posto semplice ma sincero, perfetto per un pranzo tra amici o una cena informale. Chiudiamo con Il Giardino di Napoli, gestito da Nunzia Mattozzi, dove la genovese è protagonista assoluta. In un ambiente curato e rilassante, ogni piatto è una dichiarazione d’amore per la cucina napoletana.
Dieci trattorie, dieci modi diversi per assaporare Napoli. Non resta che sedersi, ordinare e lasciarsi trasportare in un viaggio fatto di sapori, storie e tradizione.