Regionali 2025, si lavora per cambiare la legge elettorale: ecco qual è il punto cruciale

Di fatto l’obiettivo è uno solo e riguarda la candidatura dei sindaci. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa potrebbe cambiare
Le elezioni regionali sono sicuramente l’argomento principe in Campania. Nonostante non sia ancora iniziata la campagna elettorale già ci sono diverse tematiche che tengono banco e che stanno “appassionando” i cittadini.
Nei mesi ha tenuto banco la querelle De Luca, che alla fine non potrà ricandidarsi. Adesso ovviamente la curiosità è tutta per i nomi che stanno circolando in questa fase e tra i quali bisognerà scegliere dei candidati.
Tralasciando però queste situazioni, che di fatto sono ancora in alto mare, c’è una novità di rilievo in vista. Come riportato da salernotoday.it sarà presentato un emendamento per modificare la Legge Elettorale della Campania.
Stavolta in ballo non c’è nessun terzo mandato. Si tratta di una questione ben più pratica che potrebbe consentire la candidatura di diversi personaggi che altrimenti potrebbero rimanere tagliati fuori.
L’unica grande differenza rispetto al testo originario
Rispetto al testo firmato a novembre la novità è rappresentata dal termine entro il quale i sindaci per essere candidati devono dimettersi. Si passa da 90 a 60 giorni pima della scadenza del mandato del consiglio regionale.
Un testo che però ha riscosso anche alcune critiche in particolar modo dall’Anci Campania e dal centrodestra. Gli emendamenti per forza di cose potrebbero cambiare lo stato delle cose e rendere il tutto di gran lunga più elastico.
L’annuncio da parte di Fratelli d’Italia
La notizia dell’emendamento per permettere la candidabilità dei sindaci dei piccoli comuni è stata data dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Raffaele Pisacane: “Fratelli d’Italia presenterà un emendamento per permettere la candidabilità dei sindaci dei piccoli comuni. Una battaglia di buon senso, in linea con quanto richiesto dall’Anci. Non temiamo il consenso dei sindaci. Anzi, ritengo che la loro esperienza amministrativa sia una risorsa preziosa per il prossimo Consiglio Regionale”.
Poi ha proseguito spiegando il perché di questa scelta: “Nutro profondo rispetto per i colleghi che vengono da questa esperienza e che hanno guidato con passione e competenza le comunità locali. Continuare a mettergli i bastoni tra le ruote è un errore che non possiamo più permetterci. Chi ha governato bene un Comune, conosce da vicino i problemi reali delle persone. Ed è proprio da lì che deve ripartire la politica regionale”. Dunque, un’iniziativa importante che può essere di grande aiuto per poter individuare dei candidati all’altezza delle esigenze della gente.