Salerno, maltrattamenti nei confronti degli anziani della Rsa: inizia il processo per il gestore
Secondo quanto emersa dall’inchiesta condotta sulla struttura di Cappelle alcuni pazienti sarebbero stati maltrattati o non curati a dovere
Il caso dei maltrattamenti in una struttura residenziale di Salerno è arrivato ad un importante punto di svolta. Come riportato da salernotoday.it i fatti più eclatanti risalgono al periodo a cavallo tra il 2022 e il 2023.
Dunque dopo circa due anni l’uomo di 64 anni che ai tempi era ritenuto il gestore della casa di riposo è finito a processo con rito immediato. Coinvolte anche altre dieci persone, per cui seguirà la richiesta di rinvio a giudizio della Procura dopo la conclusione dell’indagine.
Andando nello specifico stando ai particolari emersi dall’inchiesta nella Rsa di Cappelle alcuni pazienti-anziani sarebbero stati maltrattati e lasciati in condizioni a limite dell’umano. In alcuni casi addirittura legati al letto o su una sedie a rotelle.
Questi particolari sconcertanti rappresentano solo la punta di un iceberg che ha veramente dell’incredibile. Una parentesi triste non solo per la città di Salerno, ma in generale per l’intera collettività.
Le criticità riscontrate nel corso delle indagini
Sono diverse le persone che oltre alle vittime si sono costituite parti civili al processo, che venivano vestite con abiti sporchi e lasciate in letti per niente puliti. Anzi, alle volte erano pregni della loro stessa urina.
I carabinieri del Nas di Salerno sono riusciti a risalire ad alcuni avvenimenti decisamente gravi tra cui le carenze d’organico sia da un punto di vista numerico sia per quanto concerne le qualifiche professionali.
Le accuse nei confronti dei responsabili
Secondo la Procura infatti il tutto avveniva per massimizzare i profitti e per questo venivano ospitati pazienti affetti da qualsiasi patologia, alle volte anche in fin di vita. Tra le accuse figurano anche quelle di falso e peculato. Il gestore infatti è accusato anche di essersi impossessato del patrimonio di una signora 86enne residente proprio in quella casa per anziani.
L’accusa contesta la redazione di due testamenti olografi nei quali colui che era capo della casa di riposo era stato nominato amministratore in quanto erede unico. Dunque un vero e proprio polverone che potrebbe ancora lasciare in dote altre criticità. Già così ad onor del vero fa rabbrividire, soprattutto qualora il tutto dovesse essere confermato anche in sede di giudizio. Gli anziani al pari dei bambini sono dei soggetti indifesi dei quali normalmente non ci si dovrebbe mai prendere gioco. A quanto pare non è così per tutti.