ULTIM’ORA: APPROVATO BONUS PARTITA IVA | Questa è la lista di chi può richiederlo a marzo: oltre 400 euro in più

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto significative novità a sostegno delle madri lavoratrici, estendendo il Bonus Mamme Lavoratrici anche alle titolari di partita IVA e alle lavoratrici autonome.
In precedenza, il Bonus Mamme era riservato principalmente alle lavoratrici dipendenti. Con la nuova manovra finanziaria, a partire dal 1° gennaio 2025, l’agevolazione è stata ampliata per includere i seguenti tipi di donne.
Lavoratrici autonome: professioniste che operano in proprio senza una struttura societaria. Titolari di partita IVA: incluse le libere professioniste e le imprenditrici individuali. Questa estensione riconosce l’importanza del lavoro autonomo femminile e mira a sostenere le madri che gestiscono attività indipendenti.
Per beneficiare del Bonus Mamme Lavoratrici 2025, le interessate devono soddisfare i seguenti criteri. Numero di figli: essere madri di almeno due figli. Età dei figli: il beneficio si applica fino al compimento dei 10 anni di età del figlio più giovane. Reddito: avere un reddito imponibile annuo non superiore a 40.000 euro. È importante notare che le lavoratrici autonome in regime forfettario sono escluse da questa misura.
L’esonero consiste in una riduzione parziale dei contributi previdenziali obbligatori a carico della lavoratrice. Sebbene la percentuale esatta dell’esonero non sia stata ancora definita, la Legge di Bilancio ha stabilito un limite massimo annuale di 300 milioni di euro per questa misura.
Alleggerire il carico contributivo
L’obiettivo è alleggerire il carico contributivo per le madri lavoratrici, favorendo così la conciliazione tra vita professionale e familiare. Le modalità operative per l’accesso al Bonus saranno definite da appositi decreti attuativi e comunicazioni ufficiali da parte degli enti previdenziali competenti. Tuttavia, è prevedibile che la procedura includa.
Per la presentazione della domanda le interessate dovranno inoltrare una richiesta formale attraverso i canali predisposti dall’INPS o dagli enti previdenziali di riferimento. Documentazione: sarà necessario fornire documentazione attestante il numero di figli, l’età degli stessi e la situazione reddituale.

Verifica dei requisiti
Gli enti preposti effettueranno controlli per accertare la sussistenza dei requisiti dichiarati. Si consiglia alle potenziali beneficiarie di monitorare le comunicazioni ufficiali per aggiornamenti sulle tempistiche e sulle modalità specifiche di presentazione delle domande. L’estensione del Bonus Mamme alle lavoratrici autonome rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento e il supporto del lavoro femminile in ambito indipendente.
Questa iniziativa mira a sostenere la natalità offrendo un incentivo economico alle madri, si incoraggia la crescita demografica. Promuovere l’imprenditorialità femminile riducendo gli oneri contributivi, si favorisce l’avvio e la gestione di attività autonome da parte delle donne. Favorire la conciliazione lavoro-famiglia alleggerendo il peso fiscale: le madri possono meglio bilanciare gli impegni professionali e familiari.