Pane CAPOVOLTO, in Campania è un sacrilegio | Qui c’entra la scaramanzia ma non solo: evita di fare questo gesto
Ovunque in Italia ma soprattutto a Napoli gira una storia che riguarda il pane, il cibo più diffuso
Il pane non manca mai sulla tavola delle famiglie. Si tratta dell’alimento di base al quale nessuno rinuncerebbe mai, meno di particolari problematiche fisiche. Infatti ci sono persone che sono intolleranti alla farina, o al glutine, e non lo possono mangiare.
Ciononostante, declinato in ogni forma e ricetta, il pane in linea di massima si trova sempre a tavola in tutte le case e nelle famiglie, e a volte può essere capitato di trovarlo poggiato capovolto, ossia con la parte inferiore rivolta verso l’alto. Sicuramente chi lo ha fatto, è stato redarguito dai familiari.
Molte persone non ci fanno nemmeno caso, ma il pane capovolto è considerato da molte persone un segno nefasto, per via di una storia alla quale è legato e che affonda le radici molto lontano. Di sicuro, quale che sia la motivazione, mettere il pane capovolto a tavola non è una bella cosa e quindi chi si trova a tavola in quel momento quasi sicuramente dirà qualcosa in proposito.
Il pane del boia, la storia
La storia del pane capovolto è legata strettamente a una credenza relativa al cosiddetto “pane del boia“. Le origini del pane capovolto affondano nella Francia del XV secolo, quando le decapitazioni erano all’ordine del giorno e c’erano i boia a occuparsi delle esecuzioni capitali.
In quel periodo i boia erano naturalmente mal visti dal popolo, che mal sopportava la loro presenza e li considerava alla stregua della feccia, e per questo i boia si erano inimicati tutti i fornai del regno, che decisero inizialmente di non vendere più loro del pane, ma minacciati dal re furono costretti a riprendere a vendere il pane.
Perché il pane non si capovolge
Chiaramente infatti i boia, pur non amati dalla popolazione, dovevano in qualche modo mangiare e sostenersi. Quindi i fornai si organizzarono per riprendere la vendita del pane ai boia pur mantenendo il disprezzo verso gli aguzzini incappucciati. In segno di “vendetta”, il pane destinato ai boia era scelto dagli scarti della lavorazione e conteneva i peggiori ingredienti.
Bisognava però distinguerlo da quello destinato al popolo, per cui i pezzi di pane del dei boia venivano capovolti e serviti loro sempre al contrario, così da mettere l’accento sul disprezzo provato nei loro confronti. Dall’accaduto nacque il Pane del Boia che, viaggiando lungo i secoli, vive ancora oggi in moltissime case.