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A poca distanza da Salerno nasce il BORGO DEI GOLOSI | Qui si mangia bene e non s’ingrassa, è tutto vero

Fichi
Fichi – pexels – salernosera

Ad agosto Giungano si è riempita di profumi, suoni e colori grazie alla Festa del Fico Bianco del Cilento, che quest’anno ha celebrato la sua nona edizione.

Dal 20 al 24 agosto 2025, la contrada San Giuseppe è diventata il cuore pulsante della tradizione cilentana, ospitando migliaia di visitatori arrivati per rendere omaggio a uno dei prodotti simbolo del territorio: il Fico Bianco del Cilento DOP.

Cinque giorni intensi hanno trasformato il piccolo borgo in un luogo di incontro e convivialità. Tra gli stand enogastronomici, i piatti dedicati a questo frutto hanno stupito tutti per creatività e gusto: dalle frittelle con speck e fichi alla cotica e fagioli servita con pane ai fichi, dalla pizza guarnita con i fichi bianchi fino a un sorprendente liquore artigianale, senza dimenticare le proposte pensate per chi segue un’alimentazione senza glutine. Ogni assaggio raccontava una storia, quella di una comunità che custodisce con orgoglio i propri saperi e li tramanda attraverso la cucina.

A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera ci ha pensato la musica popolare, che ha animato ogni serata con balli e canti capaci di coinvolgere grandi e piccoli. Il programma artistico è stato ricco e variegato: Peppe Cirillo & Antiquasaxa, gli Ars Nova Napoli, i Virtuosi della Tarantella e tanti altri gruppi hanno regalato emozioni e reso la festa un grande spettacolo collettivo. Ogni concerto si è trasformato in un’occasione per danzare insieme, riscoprendo l’anima autentica delle tradizioni popolari.

Il protagonista indiscusso è rimasto comunque lui, il fico bianco. Dolce, morbido e versatile, è stato presentato in tutte le sue forme: fresco, secco, in conserve, nei dessert e perfino nelle bevande. La sua qualità, riconosciuta dal marchio DOP, ha confermato quanto il Cilento sia una terra di eccellenze agricole, capace di trasformare un frutto semplice in un prodotto identitario e apprezzato anche fuori regione.

L’artigianato è stato protagonista

Accanto al cibo e alla musica, la festa ha offerto spazi dedicati all’artigianato locale, mercatini e laboratori che hanno permesso ai visitatori di immergersi completamente nello spirito del territorio. Chi ha passeggiato tra le bancarelle ha potuto scoprire oggetti realizzati a mano e respirare un’atmosfera genuina, fatta di accoglienza e passione.

Non è mancata neppure l’attenzione alla logistica: Giungano, facilmente raggiungibile dall’autostrada e dalla vicina stazione ferroviaria di Capaccio-Paestum, ha accolto turisti da ogni parte della Campania e non solo, trasformandosi per cinque giorni in una vera capitale della cultura enogastronomica cilentana.

Sagra di paese
Sagra di paese – pexels – salernosera

La cultura ha avuto il suo momento

La festa, oltre a essere un evento conviviale, è stata anche un momento di promozione culturale e sociale. Ha reso evidente come un frutto possa diventare veicolo di identità collettiva, capace di unire sapori, tradizioni, musica e artigianato. In un’epoca in cui spesso la fretta e la globalizzazione rischiano di uniformare tutto, Giungano ha saputo ricordare quanto sia prezioso riscoprire i propri sapori autentici e condividere con gli altri la ricchezza del proprio territorio.

La nona edizione della Festa del Fico Bianco del Cilento si è conclusa lasciando dietro di sé un ricordo vivido: quello di un borgo che, per cinque serate, ha celebrato la sua anima più vera attraverso il cibo, la musica e l’accoglienza. Chi c’è stato porterà con sé non solo il gusto inconfondibile del fico bianco, ma anche il calore di una comunità che sa accogliere e far festa con cuore sincero.