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Addio ora legale: il colpo di scena che cambia per sempre le nostre vite | Dici addio alle scuse per non uscire

Ora legale
Ora legale, dibattito ancora acceso – pexels – salernosera

Siamo ormai entrati nel pieno dell’estate 2025 e le giornate, luminose e lunghe, ci accompagnano fino a sera inoltrata.

In molti, tra una cena all’aperto e un tramonto sul mare, si sono fatti la stessa domanda: “Ma l’ora legale non doveva essere abolita?”. Negli scorsi mesi, infatti, erano circolate voci insistenti, rilanciate anche da alcuni titoli sensazionalistici, secondo cui il cambio d’orario semestrale – quello che ci fa spostare le lancette avanti in primavera e indietro in autunno – sarebbe stato cancellato una volta per tutte. Ma la realtà, a oggi, è ben diversa.

Nonostante il dibattito sia tornato ciclicamente alla ribalta, il governo italiano non ha mai preso una decisione ufficiale in tal senso. Anzi, a conti fatti, tutto è rimasto esattamente come prima. Il passaggio all’ora legale è avvenuto regolarmente nella notte tra il 29 e il 30 marzo, quando abbiamo spostato le lancette un’ora avanti.

E allo stesso modo, come da consuetudine, torneremo all’ora solare nell’ultima domenica di ottobre, nella notte tra il 25 e il 26. Insomma, chi sperava in un cambiamento immediato dovrà aspettare ancora.

È curioso notare come tutto sia partito diversi anni fa, nel 2018, quando la Commissione Europea lanciò una consultazione pubblica che raccolse oltre 4 milioni di risposte. L’84% dei partecipanti si dichiarò favorevole all’abolizione del cambio d’ora. Da lì nacque una proposta concreta: dare ai singoli Stati membri la libertà di scegliere se adottare in modo permanente l’ora solare o l’ora legale.

Un tema accantonato

L’iniziativa fu approvata dal Parlamento Europeo nel 2019 e si ipotizzava che potesse entrare in vigore già nel 2021. Ma le cose non andarono come previsto. Tra indecisioni politiche, mancanza di coordinamento e divergenze tra i vari Paesi, tutto si è progressivamente arenato. Ad oggi, quella proposta è uscita anche dal programma di lavoro ufficiale dell’Unione per il 2025. Tradotto: il tema è stato, almeno per ora, accantonato.

Nel frattempo, l’Italia ha preferito mantenere il sistema attuale, anche perché i benefici dell’ora legale sono ancora considerati significativi. Secondo i dati forniti da Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, il cambio d’orario consente ogni anno un risparmio energetico importante, oltre che una riduzione delle emissioni. Inoltre, avere più luce nelle ore serali favorisce il turismo, le attività all’aperto, la socialità e anche il commercio. Certo, ci sono anche alcuni svantaggi: per molte persone, soprattutto le più sensibili, il passaggio può causare disturbi del sonno o malessere temporaneo. Ma si tratta, nella maggior parte dei casi, di disagi contenuti e superabili nel giro di pochi giorni.

Tramonto sul mare
Tramonto sul mare – pexels – salernosera

Un cambiamento ancora auspicato

Non mancano, in ogni caso, le voci che chiedono un cambiamento. In particolare, alcune associazioni – come Consumerismo e la Società Italiana di Medicina Ambientale – hanno lanciato petizioni per mantenere l’ora legale tutto l’anno. L’idea è quella di eliminare il doppio cambio e stabilizzare il ritmo delle giornate, sfruttando la luce naturale più a lungo anche in inverno. Una di queste iniziative ha superato le 350.000 firme, ma al momento non ha avuto un seguito concreto a livello politico.

In sintesi, mentre le polemiche si sgonfiano e le giornate scorrono lente in questo agosto 2025, l’unica certezza è che l’ora legale non è stata abolita. Continueremo a spostare le lancette due volte l’anno, come facciamo da decenni. Forse in futuro il tema tornerà d’attualità, ma per ora, niente rivoluzioni. Solo un’altra estate da vivere con la luce che ci accompagna fino a sera tardi.