Castel San Giorgio: la Dda indaga su cinque persone per bomba contro il Comune
L’increscioso episodio risale al 10 marzo scorso, ma solo ora sembra essere arrivata la svolta che potrebbe portare alla risoluzione del caso
Svolta in vista per quanto concerne l’attentato esplosivo avvenuto il 10 marzo 2025 nel corso della notte dinanzi al Municipio di Castel San Giorgio, comune del salernitano. In base a quanto riportato da salernotoday.it le indagini sembrano aver portato a dei risultati importanti.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha infatti iscritto cinque persone nel registro degli indagati con l’accusa di danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. Insomma, la questione si preannuncia delicata.
I carabinieri dal canto loro in seguito al lungo lavoro di investigazione di questi mesi hanno eseguito perquisizioni e notificato gli avvisi di garanzia tra le località di Castel San Giorgio e di Mercato San Severino.
Per uno dei soggetti indagati è scattato l’arresto ai domiciliari. Durante una perquisizione è stato trovato in possesso di 200 grammi di marijuana. Per lui sono scattate anche le accuse di danneggiamento mafioso e di possesso illegale di arma da fuoco.
La fase iniziale delle indagini
Inizialmente gli inquirenti si erano concentrati su un soggetto che era stato ripreso (seppur con volto coperto) a bordo di uno scooter piuttosto vecchio e che avvicinandosi al palazzo comunale aveva piazzato l’ordigno.
La violenta esplosione distrusse il portone principale del Comune e diverse finestre interne oltre che i vetri di un’abitazione situata a pochi metri di distanza. L’onda d’urto fu talmente devastante, che fece svegliare praticamente tutti i cittadini del centro del paese.
Il particolare che potrebbe rappresentare la svolta
L’inchiesta coordinata dalla Dda si è poi allargata. Parallelamente sono finiti sotto indagine altri tre soggetti, che però non avevano nulla a che a vedere con l’attentato avvenuto a marzo. Per loro l’accusa è di tentato omicidio ai danni due persone. Quest’ultime invece sembrano essere coinvolte nella vicenda.
L’avvenimento in questione risale ai primi di giugno e uno dei due obiettivi rimase ferito. Seppur formalmente i due casi rimangano separati, i nomi che li legano fanno presagire che dietro a tutto ciò possa esserci una faida tra i clan dell’Agro. Tutto chiaramente va ancora appurato, ma la direzione intrapresa sembra quella. Le prossime settimane si preannunciano piuttosto calde sotto questo punto di vista e non è detto che nel frattempo non possano venir fuori ulteriori colpi di scena in grado di stravolgere ulteriormente il quadro della situazione.