In Campania esiste il BORGO DELL’AMICIZIA e lo conoscono in pochi | Qui sono tutti fedeli, onesti e rispettosi

Passeggiando tra le strade del Rione Amicizia si avverte ancora oggi un senso di identità forte, come se ogni angolo custodisse una storia da raccontare.
E in effetti, quel nome così particolare – “Amicizia” – non è nato per caso. Dietro si nasconde una vicenda che affonda le radici nel Novecento, in un’epoca di trasformazioni urbane e sociali che hanno plasmato il volto della città.
Un tempo, dove oggi si trovano palazzi e vie ben definite, c’era una zona chiamata “cupa Pozzelle“, una strada sterrata e piena di pozze d’acqua, da cui prendeva il nome. Era una zona poco popolata, quasi rurale, fatta di poche abitazioni e molta natura. P
oi arrivarono i cambiamenti: a partire dai primi decenni del secolo scorso, quell’area conobbe un’intensa espansione edilizia. Sorsero villette e palazzine in stile liberty, costruite per ospitare i dipendenti delle ferrovie dello Stato e quelli delle cotonerie, che in quegli anni rappresentavano uno dei motori dell’economia meridionale.
In mezzo a quella trasformazione urbanistica nacquero anche delle cooperative edilizie, strumenti con cui i lavoratori potevano accedere più facilmente alla casa. Una di queste, la “Cooperativa Amicizia”, giocò un ruolo centrale: fu tra le prime a costruire e a dare vita a un nucleo abitativo nuovo e coeso. Il nome della cooperativa cominciò a essere utilizzato anche per indicare l’intera zona, e pian piano “Amicizia” divenne il nome ufficiale del rione. Un nome che ancora oggi racconta un’idea semplice ma potente: costruire insieme, con spirito solidale e comunitario.
La Coop. Fenice è arrivata vicina all’Amicizia
Accanto alla Cooperativa Amicizia, sorse anche un’altra realtà, la “Cooperativa Fenice”, attiva nella zona di piazza Ottocalli. Anche lì si costruirono case, e il termine “Rione La Fenice” si diffuse per un certo periodo, sebbene col tempo sia andato dimenticato. La memoria popolare, invece, ha mantenuto viva l’identità del Rione Amicizia, legata a quell’ideale di vicinanza e condivisione.
Oggi il rione sta vivendo una nuova fase. Il Comune di Napoli, grazie ai fondi del PNRR, ha avviato un progetto di riqualificazione di dodici edifici di edilizia residenziale pubblica, con l’obiettivo di offrire case più sicure e dignitose a centinaia di famiglie. Non solo: nel 2024 è stato inaugurato un campetto di calcio, simbolo di rinascita sociale, voluto da cittadini e associazioni locali per restituire ai ragazzi uno spazio dove crescere, giocare e sentirsi parte di una comunità.
Una storia fatta di luci e ombre
Naturalmente, la storia del rione non è fatta solo di luce. Negli ultimi anni, le cronache hanno raccontato anche episodi legati alla criminalità organizzata: molte abitazioni erano state occupate abusivamente da famiglie vicine al clan Contini-Bosti, fino all’intervento della magistratura e agli sgomberi. Ma nonostante tutto, il Rione Amicizia continua a resistere, con quella tenacia tipica dei quartieri napoletani che sanno risollevarsi, anche dopo le difficoltà.
Ecco perché quel nome, “Amicizia”, oggi più che mai assume un significato profondo. È un richiamo alle origini, ma anche una speranza per il futuro. Una parola semplice, che racchiude il senso di appartenenza, di legami, di comunità. E forse, proprio da qui può ripartire una nuova storia.