Maturità 2025, in rete circolano tracce assurde | Gli studenti tremano per la lista trapelata: è bufera sulla scuola italiana
Cosa non si fa per sapere prima le tracce di un esame di maturità. Ma attenzione alle fake news, la lista trapelata genera il panico per la scuola italiana.
La Maturità 2025 è alle porte e, come ogni anno, l’ansia tra gli studenti è alle stelle. Il 18 giugno oltre mezzo milione di ragazzi affronteranno la prima prova scritta, quella di italiano. Un appuntamento che rappresenta molto più di un semplice esame: è il passaggio simbolico alla vita adulta, un banco di prova emotivo prima ancora che culturale.
Le tracce saranno sette, divise in tre tipologie: analisi del testo (tipologia A), testo argomentativo (tipologia B) e tema di attualità (tipologia C). Sei ore di tempo per dimostrare non solo quanto si è studiato, ma soprattutto quanto si è in grado di pensare, riflettere, connettere le idee. In palio ci sono fino a 20 punti decisivi per il voto finale.
In questi giorni, le scuole si trasformano in vere e proprie palestre d’allenamento. Simulazioni, ripassi a tappeto, esercitazioni a raffica.
Ma, come sempre, c’è un altro protagonista che si insinua nelle aule e nei gruppi WhatsApp: il toto-tracce. Quel rito collettivo, mezzo scaramanzia e mezzo speranza, in cui si tenta di indovinare quali saranno gli autori o i temi scelti dal Ministero.
L’esperimento choc
Quest’anno però è successo qualcosa di diverso. Fanpage.it ha chiesto a ChatGPT-4o di provare a indovinare quali potrebbero essere le tracce d’esame. E l’intelligenza artificiale ha risposto con un elenco preciso e sorprendentemente plausibile: da D’Annunzio a Montale, da Calvino a Silone, passando per Camilleri. E poi temi caldi come l’identità europea, la Shoah, il cambiamento climatico, la parità di genere, l’intelligenza artificiale stessa.
Il problema? Molti ragazzi hanno preso queste previsioni per oro colato. La lista è stata rilanciata ovunque, generando confusione e panico. In tantissimi hanno pensato che quelle fossero davvero le tracce ufficiali, o perlomeno “trapelate” da qualche fonte interna. E così è scoppiata la bufera.
Inevitabili chiarimenti
Il Ministero è intervenuto per chiarire che le tracce ufficiali, com’è ovvio, saranno rese note solo il giorno della prova, e ha invitato tutti a non fidarsi di indiscrezioni, tantomeno se prodotte da un algoritmo. Ma il danno emotivo, per molti studenti già provati dallo stress, è stato fatto.
L’uso dell’intelligenza artificiale nella scuola potrebbe essere un’opportunità straordinaria, se guidata con intelligenza e responsabilità. Ma proprio per questo serve una riflessione seria: non si può lasciare che uno strumento così potente diventi una fonte di pressione in più, soprattutto in un momento così delicato della vita dei ragazzi. La maturità dovrebbe essere un’esperienza di crescita, non un incubo digitale. Ma soprattutto studenti: occhio alle fake news.