Legge 104, è panico in Campania | Addio ai vecchi bonus: hanno stravolto tutto senza avvisi, famiglie nel caos

Altro che salvagente, la legge 104 crea il panico con i suoi stravolgimenti. Addio ai vecchi bonus: si mobilitano le associazioni.
Vivere con una disabilità in Italia, o prendersi cura di chi ce l’ha, è una maratona quotidiana fatta di ostacoli, burocrazia, attese che sembrano infinite e, spesso, silenzi istituzionali. Non è solo una questione di assistenza sanitaria o supporto fisico: è un continuo combattere per ottenere diritti che dovrebbero essere scontati.
La Legge 104, in questo panorama, è sempre stata una sorta di salvagente. Una norma che, con tutte le sue imperfezioni, ha garantito agevolazioni e piccole certezze: dai permessi lavorativi agli sgravi fiscali, passando per contributi economici e priorità nei servizi. Per molte famiglie, è stata ed è tuttora una delle poche ancore di stabilità.
Negli ultimi anni, ho visto crescere un’attenzione diversa verso il mondo della disabilità. Si parla finalmente di inclusione vera, di autonomia, di progetti di vita personalizzati. Ma la verità è che tra le parole e i fatti c’è ancora un divario enorme. E ogni volta che qualcosa cambia all’improvviso, a farne le spese sono sempre gli stessi: le persone più fragili.
Il 2025 doveva essere un anno di svolta. Almeno così si sperava. Ma in Campania, quella che sembrava un’opportunità si è trasformata in un incubo per tante famiglie.
Un cambiamento radicale
Secondo quanto riportato da IRCRI, la Regione ha modificato in modo radicale – e senza alcun preavviso – i criteri per i bonus destinati ai titolari della Legge 104. Addio ai vecchi meccanismi di accesso, addio alle certezze: tutto è stato stravolto da un giorno all’altro. E il panico, soprattutto tra chi già faticava ad arrivare a fine mese, è esploso.
Le novità non sono da poco: criteri più rigidi, nuove domande da presentare, documenti aggiornati da fornire… tutto senza una comunicazione chiara, senza istruzioni, senza tempo. Un cambiamento che non è stato accompagnato da supporto né da empatia. Solo caos.
Interventi urgenti
Le associazioni si sono già mosse per chiedere spiegazioni e interventi urgenti. Ma intanto, mentre le famiglie si arrabattano per capire cosa è rimasto e cosa è svanito, l’unica cosa certa è l’insicurezza. E in un sistema che dovrebbe tutelare i più deboli, non può e non deve essere questa la normalità.
Certo è che il cambiamento, quando è giusto o doveroso, deve avvenire con chiarezza, gradualità e ascolto. Altrimenti non è progresso. Crea il panico ed è solo un altro muro da scavalcare per chi, ogni giorno, ha già il doppio del peso sulle spalle.