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Nei pressi di Benevento sorge la NUOVA ASSISI | Un luogo che affascina proprio tutti, attesi migliaia di pellegrini in estate

Padre Pio
Padre Pio – pexels – salernosera

A volte i luoghi più importanti della nostra storia non sono quelli più grandi o più famosi, ma quelli in cui qualcosa dentro di noi cambia.

È proprio quello che successe a Francesco Forgione, il futuro Padre Pio, quando arrivò nel piccolo comune molisano di Sant’Elia a Pianisi. Situato su un’altura della provincia di Campobasso, Sant’Elia è un borgo antico, immerso nel verde e nel silenzio. Oggi può sembrare un paese come tanti, ma all’inizio del Novecento ha ospitato un giovane frate destinato a diventare uno dei santi più amati del mondo.

Era il gennaio del 1904 quando Francesco, appena concluso il noviziato a Morcone, fu mandato qui per continuare i suoi studi. Aveva solo 16 anni. A Sant’Elia trovò un convento dei Frati Minori Cappuccini semplice e austero, ma ricco di spiritualità. Qui studiò filosofia e ginnasio, si dedicò alla preghiera e alla vita comunitaria. Iniziava, senza saperlo, il cammino concreto verso la santità.

Ma Sant’Elia non fu solo un luogo di studio. Fu anche il teatro dei primi fenomeni misteriosi che segneranno la vita di Padre Pio. I confratelli raccontavano episodi strani: stanze invase da profumi improvvisi o, al contrario, da odori fortissimi di zolfo. La sua presenza era già qualcosa che non lasciava indifferenti.

E poi c’è un altro dettaglio che vale la pena raccontare. A influenzare profondamente la scelta di Francesco di entrare nei Cappuccini fu un frate originario proprio di Sant’Elia: fra’ Camillo da Sant’Elia. Quando arrivò in visita a Pietrelcina, il piccolo Francesco rimase affascinato dal suo modo di parlare e dal suo esempio di umiltà. Fu grazie a quell’incontro che decise di intraprendere la vita religiosa. Un legame fortissimo, quindi, tra il giovane frate e il paese molisano.

Le visite dei fedeli al santuario

Oggi il convento e la chiesa annessa, dedicata a San Francesco, sono ancora lì, ben conservati. Chi entra in quei luoghi può quasi respirare l’atmosfera di un tempo: silenziosa, raccolta, carica di spiritualità. È un luogo che parla, che invita a fermarsi, a riflettere. E che continua ad attirare pellegrini da tutta Italia.

Ogni anno, infatti, Sant’Elia a Pianisi viene visitato da devoti che vogliono toccare con mano i luoghi che hanno formato Padre Pio. E il borgo risponde con accoglienza sincera, consapevole del valore unico che custodisce.

Pellegrinaggio
Pellegrinaggio – pexels – salernosera

Una spiritualità sempre presente

Nonostante sia un piccolo centro, Sant’Elia sta riscoprendo proprio in questo legame con il santo cappuccino una nuova linfa. La spiritualità, qui, non è solo un ricordo del passato, ma qualcosa che si vive ancora, giorno per giorno.

In fondo, visitare Sant’Elia a Pianisi è come fare un passo indietro nel tempo, per ritrovare le radici di un uomo che, partendo dall’umiltà e dalla fede, ha parlato al cuore di milioni di persone.