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Alle falde del Partenio nasce la MERCURIO DI AVELLINO | Sembra di essere su un altro Pianeta, roba da matti

Dio Mercurio
L’influenza di Mercurio sul paese è tangibile – pexels – salernosera

Mercogliano è uno di quei luoghi che, pur essendo vicinissimo alla città di Avellino, sembra avere un’anima tutta sua.

Appena ci si avvicina, si ha la sensazione di entrare in uno spazio sospeso tra storia e spiritualità, con il profilo del Santuario di Montevergine che osserva tutto dall’alto, come una sentinella.

Ma da dove viene il nome Mercogliano? A dispetto di quanto si possa pensare, non ha nulla a che fare con il mercato. Deriva invece da Mercurianum, e quindi dal culto del dio Mercurio, praticato qui in epoca romana. Insomma, un passato pagano che oggi convive pacificamente con una delle mete di pellegrinaggio mariano più amate del Sud Italia.

Le radici del paese affondano nell’antichità. In località Alvanella, per esempio, sono stati ritrovati reperti romani, colonne e iscrizioni che testimoniano la presenza di un insediamento già nel IV secolo. Poi, con l’arrivo dei Longobardi e la decadenza della vicina Abellinum (l’attuale Atripalda), furono proprio i superstiti a dare vita al primo nucleo abitato su questa collina. Da lì, un lungo cammino fatto di castelli, feudatari e autonomia.

Il medioevo ha lasciato il segno in modo evidente: basti pensare al borgo di Capocastello, la parte più alta e antica del paese. Tra le viuzze e le rovine del castello, si respira un’atmosfera d’altri tempi. C’è anche una scalinata che parte dal centro e porta fino alla “Porta dei Santi”, un ingresso affrescato con le immagini dei tre patroni del paese: Modestino, Fiorentino e Flaviano. Martirizzati nel 311, sono ancora oggi al centro della devozione popolare, con una festa molto sentita ogni 14 febbraio.

Montevergine, il cuore spirituale della zona

E poi c’è Montevergine, il cuore spirituale della zona. Il santuario, fondato da San Guglielmo da Vercelli nel XII secolo, è un luogo che accoglie ogni anno oltre un milione di pellegrini. La statua della Madonna, affettuosamente chiamata “Mamma Schiavona”, è meta di preghiere, canti e richieste di grazia. Per arrivarci si può anche salire con la suggestiva funicolare, attiva dal 1956, che collega il centro di Mercogliano direttamente al santuario.

Ma Mercogliano non è solo storia e religione. È anche natura. Il comune si trova nel Parco del Partenio, un angolo verde dell’Irpinia ricco di sentieri, boschi, sorgenti e panorami mozzafiato. Dalla cima del Campo Maggiore, a oltre 1.400 metri, si può ammirare uno degli scorci più belli della Campania interna.

Viale commerciale
La modernità si mescola facilmente alla tradizione – pexels – salernosera

Un mix tra modernità e tradizione

E poi c’è la vita quotidiana: il Viale San Modestino è il cuore moderno del paese, con i suoi bar, le botteghe, i negozi, sempre animato da chi passeggia o fa una pausa. Poco più in là, nel Palazzo Abbaziale di Loreto, si trova una delle biblioteche più preziose del Meridione, con oltre 200.000 volumi antichi, manoscritti e una farmacia storica perfettamente conservata.

Mercogliano è tutto questo: un intreccio perfetto di passato e presente, di fede e natura, di silenzio e vita. Un paese che racconta la sua storia ad ogni angolo, a chi ha voglia di ascoltare – e di lasciarsi sorprendere.