Campania, sindaci sempre più nei guai: tre arresti in appena due giorni
Andiamo a vedere quali sono i primi cittadini finiti in manette e per quali motivi sono andati incontro a questa avversa sorte
Momento delicato per diverse amministrazioni comunali della nostra regione. Ben tre sindici sono stati tratti in arresto nel giro di appena due giorni, facendo agitare e non poco la gente, incredula di fronte a tutto ciò.
Un segnale piuttosto negativo e che non lascia presagire nulla di buono per il futuro prossimo delle tre località interessate. A prescindere da ciò che verrà appurato o meno, queste vicende di certo lasciano l’amaro in bocca.
Inoltre farà sì che le problematiche di questi comuni almeno per un po’ andranno in standby. Di fatto a rimetterci come spesso capita in questi frangenti sarà sempre la collettività, soprattutto se le accuse dovessero essere confermate.
Cerchiamo quindi di scoprire cosa sta accadendo esattamente e quali sono i primi cittadini coinvolti in questi intricati e spiacevoli casi. Dunque andiamo per gradi così da poter avere un quadro chiaro di tutto.
I tre sindaci finiti nel mirino della giustizia
Nello specifico sono stati arrestati prima il sindaco di Sorrento Massimo Coppola e la sindaca di San Vitaliano (provincia di Napoli) Rosalia Masi. Successivamente è finito agli arresti domiciliari Giovanni Fortunato, sindaco di Santa Marina (Salerno).
A carico di quest’ultimo come riporta adnkronos.com pende l’accusa di aver intascato una ‘mazzetta’ da 100mila euro. Il tutto si è verificato nell’ambito di un’operazione dei militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Salerno e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Lagonegro.
Cosa è emerso dalle indagini relative all’ultimo arresto
L’investigazione ha riguardato alcuni episodi che avrebbero coinvolto il sindaco del comune di Santa Marina e diversi professionisti e alcuni imprenditori interessati a sviluppare dei progetti immobiliari all’interno del territorio comunale. Questo primo risultato è stato possibile attraverso la raccolta di testimonianze, intercettazioni telefoniche e ambientali e l’esame del contenuto di dispositivi elettronici.
Spazio anche a perquisizioni locali e domiciliari nel corso delle quali si era proceduto nel luglio 2023 al sequestro di denaro contante per un importo che va al di sopra dei 160mila. Insomma, una situazione piuttosto ingarbugliata destinata però ad avere ulteriori sviluppi nelle prossime settimane. Resta comunque l’amaro per degli episodi spiacevoli e che non si dovrebbero mai verificare in nessuna realtà comunale, a maggior ragione le nostre, che sono già falcidiate da stereotipi non sempre veritieri. Nelle prossime settimane ne sapremo di più.