Campania, lo Smi lancia l’allarme: “Medici di famiglia hanno sempre più pazienti”

A parlare della delicata tematica ci ha pensato il segretario regionale dello SMI Giovanni Senese. Andiamo a scoprire tutti i dettagli
La situazione dei medici di base nella nostra regione è abbastanza critica. Se ne parla ormai da diverso tempo. In realtà non ci conoscono con certezza i particolari, o meglio se ne parla davvero poco.
In questo senso è molto importante la testimonianza di Giovanni Senese segretario regionale Campania del Sindacato dei Medici Italiani, che come si evince dalle notizie riportate da quotidianosanita.it ha reso noti tutti le difficoltà di questa fase.
A suo modo di vedere allo stato attuale diventa praticamente impossibile fornire un’adeguata assistenza sanitaria a tutti i pazienti. Inoltre diventa arduo assicurare la prevenzione e l’esecuzione degli screening.
Successivamente Senese è andato ancora più nel profondo della questione facendo emergere dei dati che non sono per niente in linea con le normative vigenti in materia sanitaria. Ecco cosa ha detto in merito.
Le criticità riscontrate da Senese
“Ci risulta che ormai, alcuni nostri iscritti, medici di medicina generale, hanno superato di gran lunga il numero massimo di assistiti previsto dall’articolo 38 dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) in vigore – ha esordito il segretario. Molti medici di famiglia della Campania addirittura hanno più di duemila pazienti”.
Inoltre ha posto l’accento sulle aree ad elevata densità abitativa, nelle quale negli studi con più di due medici le sale d’attesa sono pienissime e ciò talvolta va a culminare in problemi di ordine pubblico. Per risolverli in alcuni frangenti è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
La richiesta dello Smi alle Asl
Per effetto di ciò lo Smi ha richiesto espressamente alle Asl di rispettare il massimale previsto dal contratto e di ridistribuire gli assistiti in modo uniforme ai medici disponibili. Al contempo Giovanni Senese ha fatto leva anche sugli incarichi temporanei per fronteggiare l’emergenza e per tutelare il lavoro dei medici di famiglia.
L’ultimo appello è invece rivolto alla Regione affinché investa nel prossimo Accordo Integrativo Regionale per la medicina generale al fine di tamponare il triste fenomeno della fuga dei giovani medici dalla professione. Magari il cambio al vertice della presidenza della Regione Campania potrebbe rivelarsi propizio in tal senso. Si tratta di una speranza più che altro, visto che i cittadini attendono da tempo delle risposte anche dalla politica. Almeno finora non sembrano essere state così esaustive come ci si aspettava.