Home » Tra Napoli e Salerno sorge la città del PECCATO | L’inferno incontra il paradiso e tutto diventa proibito, altro che Temptation Island

Tra Napoli e Salerno sorge la città del PECCATO | L’inferno incontra il paradiso e tutto diventa proibito, altro che Temptation Island

Ravello
Ravello: anni fa è stata teatro di episodi molto indecorosi – pexels – salernosera

Diversi anni fa, Ravello finì sotto i riflettori non per la sua bellezza paesaggistica ma per una serie di episodi che suscitarono indignazione.

Durante l’estate, in particolare nel 2019, la cittadina fu teatro di comportamenti pubblici decisamente inappropriati, che coinvolsero alcuni turisti, colti in atteggiamenti intimi in luoghi pubblici, come la spiaggia di Castiglione o balconi nel cuore del centro storico. Le immagini, riprese da passanti o residenti con i loro smartphone, finirono rapidamente sui social media, generando una diffusione virale e reazioni contrastanti.

Alcuni consideravano l’accaduto come un atto di trasgressione giovanile, altri – la maggioranza tra i cittadini – lo vivevano come una mancanza di rispetto verso un luogo simbolo di raffinatezza e discrezione. Ravello, infatti, non è una meta qualunque: è considerata una delle capitali culturali della Costiera, patria di musica, arte e matrimoni da sogno.

L’ondata di turismo internazionale che affolla ogni anno le sue strade, attratta anche dalla possibilità di celebrare cerimonie da favola tra le terrazze a picco sul mare, ha certamente portato benefici economici al territorio. Tuttavia, eventi come quelli registrati in quegli anni sollevarono interrogativi sulla sostenibilità di un certo tipo di turismo, troppo spesso poco attento al contesto che lo ospita.

Turismo (poco) consapevole

La facilità con cui molti visitatori si lasciavano andare a eccessi, anche legati al consumo di alcolici durante matrimoni e feste private, portò a un crescente malcontento tra i residenti, che vedevano trasformarsi la propria città in un palcoscenico di comportamenti irrispettosi. Le autorità locali, interpellate dai media e sollecitate dalla comunità, dovettero affrontare il problema con misure concrete.

Tra le ipotesi discusse vi furono il rafforzamento della sorveglianza, l’introduzione di ronde serali e notturne nelle zone più sensibili e persino campagne di sensibilizzazione rivolte ai turisti per ricordare le regole della convivenza civile. Il caso di Ravello, pur nella sua particolarità, si inserisce in un fenomeno più ampio che interessa molte località turistiche italiane e non solo. Città d’arte, borghi storici, località balneari e mete romantiche si trovano spesso a dover affrontare gli effetti collaterali di un turismo non sempre consapevole. Se da un lato rappresenta una risorsa economica fondamentale, dall’altro rischia di snaturare l’identità dei luoghi, trasformandoli in semplici scenari per vacanze senza regole.

Turismo mare
I turisti di Ravello si sono resi protagonisti di fatti poco gradevoli – pexels – salernosera

Un campanello d’allarme per il decoro pubblico

A distanza di anni, questi episodi restano un campanello d’allarme e un monito a costruire un modello turistico più sostenibile, capace di coniugare accoglienza e rispetto.

Ravello ha continuato a essere meta ambita, ma l’esperienza di quel periodo ha contribuito a rafforzare la consapevolezza che la tutela del decoro, della cultura e del paesaggio è un bene comune da preservare. Una lezione importante per tutti, turisti e residenti, amministratori e operatori del settore.