Sembravano gourmet, erano una bomba a orologeria | RITIRATE subito dal mercato, in Campania sono disperati

In Campania torna l’incubo delle allerte alimentari. L’ultima, in ordine di tempo, riguarda un prodotto ampiamente consumato
Stavolta si tratta della granella di pistacchio a marchio “Cucina Nobile”, distribuita da Penny Market, ritirata dagli scaffali per la presenza di ocratossina A in concentrazioni superiori ai limiti consentiti.
Un richiamo ufficiale è stato pubblicato dal Ministero della Salute, ma la notizia ha destato particolare preoccupazione in Campania, dove il prodotto ha registrato una diffusione significativa soprattutto nei punti vendita delle province di Napoli, Caserta e Avellino.
L’ocratossina A è una micotossina prodotta da funghi della famiglia Aspergillus e Penicillium, che può svilupparsi in condizioni di umidità elevata e cattiva conservazione. Questa sostanza è classificata come potenzialmente cancerogena e può causare danni ai reni e al fegato, risultando particolarmente pericolosa per soggetti vulnerabili come bambini e anziani. Il problema non riguarda solo un singolo lotto, ma mette in discussione l’intera filiera di controllo dei prodotti agroalimentari che raggiungono i consumatori campani.
E in Campania, purtroppo, questi episodi non sono isolati. La regione, già alle prese con problematiche ambientali e sanitarie storiche come la Terra dei Fuochi, sembra oggi essere sempre più esposta a emergenze alimentari. Episodi di questo tipo si sono già verificati negli ultimi anni con conserve di pomodoro contenenti corpi estranei, ortaggi contaminati da fitofarmaci, e pesce mal conservato commercializzato nei mercati rionali.
Problema nei controlli e nella comunicazione
Il problema, come sottolineano alcune associazioni dei consumatori, risiede non solo nei controlli, ma anche nella comunicazione. Molti cittadini, infatti, vengono a conoscenza dei richiami solo tramite siti web ufficiali come quello del Ministero della Salute o portali specializzati come “Il Fatto Alimentare”. Chi non utilizza regolarmente Internet – anziani in particolare – rischia di consumare inconsapevolmente prodotti pericolosi.
Inoltre, i supermercati, in alcuni casi, non affiggono cartelli ben visibili nei punti vendita in cui è stato distribuito il prodotto richiamato. Si crea così una frattura pericolosa tra istituzioni, catene di distribuzione e cittadini. A farne le spese sono sempre i consumatori, che acquistano in buona fede e si ritrovano esposti a rischi per la salute.
L’allerta va gestita per garantire la salute pubblica
La Campania, con la sua lunga tradizione agricola e gastronomica, non può permettersi una perdita di fiducia nella sicurezza alimentare. È urgente che l’Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare (ORSA), le ASL locali e gli enti comunali collaborino per migliorare i sistemi di sorveglianza e attivare campagne di informazione capillari. Utilizzano anche mezzi tradizionali come affissioni, radio locali e avvisi nei centri sociali.
In un territorio dove l’agricoltura e la trasformazione dei prodotti agroalimentari rappresentano una fetta importante dell’economia, garantire sicurezza e trasparenza è fondamentale. Ogni allerta ignorata o mal gestita non è solo un problema di salute pubblica. Essa è anche un colpo alla reputazione di un’intera regione che, da sempre, fa dell’eccellenza gastronomica uno dei suoi tratti distintivi. Ovviamente precisiamo che ciò non riguarda solo la Campania ma anche altre regioni d’Italia.