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Affitti in Campania, è UFFICIALE: da oggi paghi di più anche solo per chiudere la porta | Queste le nuove tariffe

Affitto aumentato
Aumento esponenziale degli affitti: un dramma – pexels – salernosera

Da maggio 2025, la Campania si trova a fare i conti con una nuova misura fiscale che rischia di peggiorare una situazione già difficile per migliaia di cittadini: l’introduzione di una tassa aggiuntiva sugli affitti.

Anche se si tratta di un provvedimento nazionale, in Campania l’impatto è particolarmente grave, trasformando una crisi abitativa silenziosa in una vera e propria emergenza sociale.

Nelle principali città campane, come Napoli, Salerno, Caserta e Avellino, gli affitti hanno già subito rincari importanti negli ultimi anni. Napoli, in particolare, ha visto un aumento medio dei canoni di locazione del 12% rispetto al 2023, con picchi ancora più alti nei quartieri centrali e turistici.

In questo contesto, l’arrivo di una nuova tassa – una sorta di addizionale mensile che si applica su ogni contratto di affitto attivo – appare come una stangata per famiglie, studenti e lavoratori pendolari già in difficoltà.

Il provvedimento, giustificato con la necessità di aumentare le entrate pubbliche e combattere l’evasione, è stato duramente criticato da associazioni di inquilini e proprietari. Il Sindacato Inquilini Campani (SIC) ha definito la misura “iniqua e insostenibile”. Ha sottolineato come i cittadini onesti siano, ancora una volta, quelli chiamati a pagare il prezzo più alto. I più colpiti sono i giovani che cercano di costruirsi un futuro lontano dal nucleo familiare. Anche pensionati e famiglie monoreddito che già destinano oltre il 40% delle entrate mensili all’affitto.

Una struttura abitativa diversa dalle altre

In Campania, la struttura sociale e abitativa è diversa da quella di molte altre regioni italiane. Qui la casa in affitto è spesso una necessità più che una scelta. E proprio per questo, le nuove imposizioni fiscali rischiano di generare un effetto domino: aumento dell’evasione, crescita degli affitti in nero, riduzione dei contratti registrati, e – in prospettiva – un ulteriore peggioramento della qualità abitativa.

A peggiorare la situazione, c’è anche la già contestata imposta di soggiorno aumentata a Napoli in vista del Giubileo 2025, che grava anche sugli affitti brevi e le strutture ricettive familiari. Il settore turistico, motore economico fondamentale per la regione, potrebbe risentirne in modo significativo. Alcuni operatori parlano già di disdette e calo di prenotazioni.

Scatoloni
In Campania la casa in affitto è una necessità – pexels – salernosera

Una forte sensazione di solitudine

Ciò che più colpisce è la sensazione diffusa tra i cittadini campani di essere stati lasciati soli. Mentre in altre regioni si discutono misure compensative o sgravi per le fasce deboli, in Campania tutto appare più lento, più pesante, più opprimente. La nuova tassa sugli affitti non è solo una questione economica: è un segnale politico e sociale. E in una terra che fatica a garantire servizi essenziali, lavoro stabile e prospettive concrete ai suoi giovani, ogni nuova tassa diventa una pietra sul futuro.

Serve una riflessione seria, e servono correttivi immediati. Perché se è vero che le casse pubbliche vanno sostenute, è anche vero che farlo sulla pelle dei cittadini più fragili non è una soluzione, ma un errore strategico. E in Campania, questo errore rischia di costare caro.