Ultim’ora: Allarme PENSIONI | Non crederai a ciò che accadrà a Giugno, ti leveranno 200€ in un solo colpo

A partire dal mese di giugno 2025, alcuni pensionati italiani si troveranno a dover fare i conti con un’imprevista riduzione dell’assegno mensile.
Secondo quanto riportato dall’INPS e da fonti giornalistiche, tra cui Il Tirreno, per una parte dei pensionati è in arrivo un taglio di circa 50 euro al mese, che durerà per un periodo massimo di quattro mesi consecutivi. In totale, quindi, si tratta di una riduzione complessiva di circa 200 euro.
Ma da dove nasce questo taglio? Si tratta, in realtà, di un ricalcolo tecnico legato alle operazioni di conguaglio della rivalutazione delle pensioni effettuata nel corso del 2023. In pratica, ogni anno le pensioni vengono adeguate al costo della vita sulla base dell’inflazione stimata. Tuttavia, quando i dati definitivi sull’inflazione diventano disponibili, l’INPS è tenuta a verificare se l’adeguamento sia stato corretto. Nel 2023, a quanto pare, l’inflazione effettiva è risultata leggermente inferiore rispetto a quella prevista, e questo ha comportato un piccolo “eccesso” nelle somme erogate.
Per recuperare queste differenze, l’INPS ha deciso di effettuare delle trattenute direttamente sull’assegno pensionistico, spalmando il recupero su più mesi per renderlo il meno impattante possibile. La trattenuta media sarà di circa 50 euro al mese per un massimo di quattro mesi: una cifra tutto sommato contenuta, ma che non è passata inosservata, soprattutto tra chi ha una pensione non molto elevata o ha già difficoltà a far quadrare i conti.
Operazione ordinaria e prevista dalla normativa
L’INPS ha rassicurato i cittadini, spiegando che si tratta di un’operazione ordinaria e prevista dalla normativa vigente. In effetti, non è la prima volta che avviene un conguaglio di questo tipo: il meccanismo serve a mantenere in equilibrio i conti pubblici e a garantire che le pensioni siano rivalutate in modo corretto, in base ai dati reali e non solo alle previsioni.
Tuttavia, non sono mancate polemiche. Alcune associazioni di pensionati hanno criticato la mancanza di comunicazione preventiva e hanno chiesto che in futuro si dia maggiore trasparenza su queste operazioni. Altri, pur comprendendo la necessità del conguaglio, suggeriscono che si potrebbe dilazionare ulteriormente il recupero, magari spalmando la cifra su più mesi per ridurre l’impatto su chi ha impegni economici fissi.
Una misura temporanea
Il taglio che scatterà da giugno 2025 è una misura temporanea e mirata, che nasce da un semplice aggiustamento tecnico. Ma proprio perché riguarda le pensioni — un tema sempre delicato — è importante che venga gestito con attenzione e comunicato in modo chiaro.
I pensionati, in fondo, hanno diritto a sapere cosa succede ai loro assegni, anche quando si tratta di cifre relativamente modeste.