Sulla cartina fatichi a trovarlo ma è l’orgoglio di Caserta | Ecco il BORGO DEGLI INFERMIERI, chi ha bisogno d’aiuto è nel posto giusto

Probabilmente se lo cerchi sulla cartina non riesci a trovarlo, ma per Caserta il Borgo degli infermieri è un vero e proprio orgoglio.
Ci troviamo tra le più profonde pieghe nella provincia di Caserta, lontano dal turismo di massa, dalle rotte più battute della Campania. Il proprio qui troviamo un piccolo gioiello che in pochi conoscono, ma che vale la pena studiare per via di una storia affascinante che lo contraddistingue.
Stiamo parlando di un piccolissimo comune che ha origini veramente molto antiche, tra mente discreto che sulla cartina bisogna cercarlo con molta attenzione. Le dimensioni contenute la posizione defilata fa in modo che questo borgo recuperi un fascino al di fuori del tempo.
Le stradine strette, i vicoli silenziosi, le case in tufo le chiese in pietra sono ciò che ci permettono di vivere una storia che ha dell’incredibile.
Probabilmente ora sei curioso di sapere di quale posto stiamo parlando. Allora facciamo luce su questo mistero che sicuramente ti appassionerà.
Un luogo fuori dal tempo ma al centro della storia
Questo piccolissimo borgo esiste almeno dal 964 d.C., questo è quello che ci viene riportato da un antico diploma dei principi longobardi Pandolfo I e Landolfo III di Capua. In epoca medievale, proprio qui sorgeva uno dei casali della Liburia atellana, zona rurale intorno alla quale orbitava l’antica città di Atella. Si è quindi lontano da quelle che sono le grandi vere comunicazione è proprio grazie a questo il piccolo Comune visse per secoli un’esistenza piuttosto riservata che lo contraddistingue ancora oggi.
Nel corso dei secoli, il piccolo borgo andò di mano in mano tra le famiglie nobiliari: dai Carafa ai Villano, dai Palomba ai Del Tufo, fino ai Maresca, che ne furono gli ultimi feudatari. Ma nonostante tutti questi personaggi dinastici, il Comune riuscì a mantenere un profilo umile e laborioso ed è proprio da qui che ha preso il suo nome di borgo degli infermieri.
La leggenda che dà un nome e un’anima al paese
Stiamo parlando della piccola Cesa, secondo alcuni studiosi il suo nome deriverebbe dal latino caesus (tagliato), legato al verbo caedere. Proprio nell’aria in cui sorge questo piccolo paese vi era una fitta boscaglia e fu solo grazie al duro lavoro che la terra divenne coltivabile. Anche se la versione più affascinante dell’origine di Cesa viene legata a una leggenda molto antica. Gli anziani che ancora oggi la raccontano ci dicono che in epoche remote, quanto è campo Delano e teatro dei contigui guerriglie tra i popoli osci, una donna pietosa di nome Cesa si distingueva per il suo coraggio e la sua compassione.
Sembra che questa donna si prendesse cura dei feriti, curando le loro membra con medicinali e rimedi artigianali, dava degna sepoltura ai morti che nessuno reclamava e offriva aiuta i bisognosi. Proprio per questo motivo Cesa oggi è ricordato come il “Borgo degli infermieri”, un luogo dove l’aiuto e la solidarietà sono parte dell’identità stessa del territorio.