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Ben noto come il paese delle LACRIME, è a due passi da Salerno | Qui piangono tutti, ma solo per gioia

Festa in strada
Multe per assembramento ad Avellino – pexels – salernosera.it

Nel cuore del Cilento, tra colline che profumano di mare e vicoli che sembrano sospesi nel tempo, c’è un borgo che a ogni estate si trasforma in un palcoscenico di gusto e tradizione: Vatolla.

Qui, la cipolla non è solo un ortaggio da cucina, ma un simbolo, quasi un marchio d’identità. È dolce, non fa lacrimare, ha sfumature che vanno dal bianco al rosato e una forma che varia tra il tondo e l’allungato. È così particolare da essere diventata un presidio Slow Food e un prodotto tipico riconosciuto dalla Regione Campania.

A luglio e agosto, questo piccolo paese di Perdifumo celebra la sua regina con una festa che richiama centinaia di visitatori. La Festa della Cipolla di Vatolla 2025, giunta ormai alla sua decima edizione, non è una semplice sagra: è un vero viaggio nella cultura contadina, un abbraccio che unisce memoria e convivialità. Per quattro weekend consecutivi, dal 19 luglio al 23 agosto, i vicoli medievali del borgo si riempiono di musica, profumi e voci, trasformandosi in un crocevia di esperienze da vivere senza fretta.

Il cuore pulsante della festa è, naturalmente, il cibo. Chi arriva a Vatolla si trova davanti a un menù che è un inno alla creatività e alla genuinità: frittelle croccanti, parmigiana di cipolla, ravioli con la genovese, scialatielli alla crema, spezzatino, pizze cilentane.

Tutto ruota attorno a quel bulbo che, cucinato con sapienza, diventa protagonista assoluto di piatti che sorprendono anche i palati più esigenti. Ogni morso racconta una storia, quella di contadini che da generazioni custodiscono i semi e tramandano saperi antichi.

La festa è a tavola e fuori

Ma la festa non si esaurisce a tavola. Tra una degustazione e l’altra, ci si imbatte in spettacoli teatrali, concerti di musica popolare, mostre fotografiche e laboratori che raccontano non solo la cipolla, ma la vita di chi l’ha resa speciale. Una delle iniziative più suggestive è la mostra “Chianda e ‘Ndrezza”, dedicata al lavoro delle donne nei campi, che restituisce immagini di fatica e bellezza, di mani che intrecciano terra e futuro.

Il borgo, con le sue pietre antiche e le sue stradine strette, diventa così un luogo in cui cultura e gastronomia si fondono. Non mancano i momenti più solenni, come la consegna del “Premio Onion Vatolla”, che quest’anno verrà assegnato allo chef Daniele Binario, riconosciuto per il suo impegno nella valorizzazione delle tradizioni culinarie. E poi ci sono le serate dedicate all’arte, alla danza e alla riflessione, con incontri che mettono al centro il “genius loci”, lo spirito del luogo, tema portante dell’edizione 2025.

Cipolla
Cipolla – pexels – salernosera

Una festa del tutto immersiva

Chi partecipa alla festa non vive solo un’esperienza gastronomica, ma un’immersione totale nello spirito del Cilento. È un invito a rallentare, a lasciarsi guidare dai ritmi lenti di un borgo che resiste alla frenesia del mondo moderno. Mangiare una frittella di cipolla seduti su una panchina, ascoltando un gruppo di musica popolare che suona nella piazza, significa assaporare un pezzo autentico d’Italia.

Vatolla, per qualche settimana, diventa un luogo magico dove il passato incontra il presente e dove un semplice ortaggio si trasforma in motivo di festa, identità e orgoglio collettivo. Chi ci arriva per curiosità, spesso se ne va con la voglia di tornare, perché la Festa della Cipolla non è solo un evento, è un’esperienza che resta impressa nel cuore.