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Non è uno scherzo: l’INPS ti accredita quasi 150 euro in più ogni mese | Questo l’unico requisito

INPS - fonte_Ansa - salernosera.it
INPS – fonte_Ansa – salernosera.it

Nel 2025 alcuni pensionati italiani potranno beneficiare di un incremento mensile di circa 136 euro, una misura che deriva dal cosiddetto “incremento al milione”.

Questa norma, introdotta nel 2001, aveva come obiettivo quello di portare le pensioni minime all’equivalente di un milione di lire, circa 660 euro attuali. Oggi rappresenta un aiuto concreto per chi percepisce trattamenti molto bassi e si trova in condizioni economiche fragili, e viene esteso non solo alle pensioni previdenziali ma anche ad alcune prestazioni assistenziali come l’assegno sociale o la pensione di inabilità civile al 100%.

Per ottenere questo aumento non basta però percepire una pensione bassa: servono anche determinati requisiti anagrafici e reddituali. L’importo della pensione deve essere inferiore al trattamento minimo fissato per il 2025 a poco più di 603 euro al mese. In questo caso l’INPS riconoscerà un’integrazione piena che porta l’assegno a 739,83 euro.

Se invece la pensione è già compresa tra 603 e 739 euro, l’aumento sarà ridotto e calcolato in modo da garantire comunque un importo finale pari a 739,83 euro.

Un’altra condizione riguarda il reddito complessivo. Per chi vive da solo il limite è fissato a 9.721,92 euro annui, mentre per le coppie il tetto coniugale non deve superare 16.724,89 euro. Oltre questi valori l’incremento non viene riconosciuto, anche se l’importo della pensione è basso.

Il requisito anagrafico è fondamentale

Accanto ai vincoli economici si aggiunge un requisito anagrafico: in linea generale bisogna aver compiuto 70 anni, ma si può scendere fino a 65 grazie agli anni di contributi versati, riducendo di un anno l’età minima ogni cinque anni di contribuzione. Fanno eccezione i titolari di pensione di inabilità civile, che possono ricevere l’incremento già dai 18 anni.

Secondo le simulazioni, nel 2025 il beneficio riguarderà soprattutto le persone nate tra il 1954 e il 1959, cioè coloro che quest’anno raggiungono o hanno già raggiunto l’età minima prevista dalla normativa. Per loro il sostegno può significare un incremento fino a 1.800 euro l’anno, distribuiti su tredici mensilità.

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Inps (fonte Inps) – Salernosera.it

Come e quando presentare la domanda

Un aspetto importante da chiarire è che questo aumento non arriva in automatico. Diversamente dalla rivalutazione annuale delle pensioni, che viene applicata d’ufficio dall’INPS, per l’incremento al milione occorre presentare una domanda. È possibile farlo rivolgendosi a un patronato o utilizzando i servizi online dell’INPS, ad esempio tramite il “Consulente digitale delle pensioni” nell’area personale MyINPS. Una volta accolta la richiesta, l’importo viene accreditato direttamente sul conto corrente, sul libretto postale o sulla carta prepagata associata alla pensione.

L’incremento al milione resta una misura selettiva e vincolata, ma per chi vive con un reddito minimo rappresenta un aiuto concreto. In un contesto di inflazione e crescente difficoltà per i pensionati a far fronte alle spese quotidiane, anche un aumento di poco più di cento euro al mese può fare la differenza. Chi rientra nei requisiti deve quindi informarsi e presentare domanda, perché si tratta di un sostegno che può contribuire in modo significativo a migliorare la qualità della vita.