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Chi sceglie Capri e chi Ischia, i veri vacanzieri settembrini vanno solo qui | Mare da sogno e zero caos, che te ne fai della Polinesia

Vista mare
Vista mare – pexels – salernosera

Palinuro è una delle gemme più luminose del Cilento, una località che riesce a unire mito, natura e storia in un paesaggio tra i più suggestivi della Campania.

Situata nel comune di Centola, in provincia di Salerno, si affaccia sul Mar Tirreno con le sue spiagge dorate e le scogliere calcaree che si tuffano in acque cristalline. Chi arriva qui rimane subito colpito dal contrasto tra la macchia mediterranea che profuma l’aria e le grotte marine che custodiscono segreti e leggende.

Il nome stesso di Palinuro porta con sé un richiamo antico. Deriva infatti dal nocchiero di Enea, personaggio dell’Eneide che, secondo il mito, trovò la morte proprio lungo queste coste. Questa figura mitologica conferisce alla località un’aura romantica e misteriosa, come se il mare e il promontorio conservassero ancora la memoria di quel destino tragico. Non a caso, Capo Palinuro è stato per secoli un punto di riferimento, ma anche di pericolo, per i naviganti che si avventuravano tra i golfi di Velia e Policastro.

Il paesaggio è dominato dal promontorio che si protende nel mare per circa due chilometri, traforato da decine di grotte che rendono la zona unica. La più famosa è la Grotta Azzurra, chiamata così per il gioco di luci che colora l’acqua di riflessi turchesi. Ma non è l’unica: ci sono la Grotta d’Argento, la Grotta del Sangue, così detta per la presenza di alghe rosse che tingono le acque, e la Grotta dei Monaci, che deve il nome alle forme particolari delle sue rocce sommerse. Per i subacquei e gli amanti dello snorkeling, queste cavità rappresentano un vero paradiso.

Palinuro non è solo mare. Passeggiando verso l’entroterra si scoprono tracce di una storia antichissima. Nella località San Paolo è stata rinvenuta una necropoli del VI secolo a.C., che testimonia la presenza di comunità stabili già in epoca molto remota. Nei secoli successivi, la zona visse fasi alterne, influenzata dalle invasioni saracene e dal dominio normanno, che portarono allo spostamento di molti abitanti da centri vicini, come Molpa, verso aree più sicure.

Un fiore raro contraddistingue il posto

Un altro simbolo del territorio è la Primula palinuri, un fiore raro che cresce solo in questo tratto del Tirreno e che è diventato emblema del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Vederla sbocciare sulle scogliere a picco sul mare significa entrare in contatto con un patrimonio naturale di grande valore.

Sulla sommità del promontorio sorge il faro di Capo Palinuro, costruito nell’Ottocento e ancora oggi in funzione. Con i suoi 70 metri di altezza complessiva, è uno dei più imponenti d’Italia e rappresenta un punto di riferimento non solo per i naviganti ma anche per chi visita la costa. Ai suoi piedi si apre un panorama mozzafiato che abbraccia il mare infinito e le curve frastagliate della costa cilentana.

Capo Palinuro
Capo Palinuro – FAI – Salernosera

Palinuro è l’essenza del Mediterraneo

Oltre alla bellezza paesaggistica, Palinuro è anche facilmente raggiungibile: la stazione ferroviaria di Centola-Palinuro-Marina di Camerota collega la località con la linea tirrenica, mentre la rete stradale consente spostamenti rapidi verso Salerno e gli altri paesi del Cilento.

In definitiva, Palinuro è un luogo che riesce a racchiudere in sé l’essenza del Mediterraneo: il fascino del mito, la forza della natura, il valore della storia. È una destinazione che parla agli amanti del mare e della montagna, agli appassionati di archeologia e a chi cerca semplicemente un posto dove lasciarsi cullare dalla bellezza. Ogni angolo di questa terra sembra raccontare una storia, e chi la visita non può che portarne con sé un ricordo indelebile.