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Femminicidio Montecorvino Rovella, l’autore del folle gesto: “Non riuscivo ad accettare il tradimento”

Tina Sgarbini (Fonte leirisditrebecco Instagram) - salernosera.it
Tina Sgarbini (Fonte leirisditrebecco Instagram) – salernosera.it

Nella lettera scritta ai suoi genitori Christian Persico ha spiegato alcuni dettagli in merito a quanto accaduto a Tina Sgarbini

I femminicidi sono ormai sempre più numerosi e per forza di cose occupano i primi posti nelle cronache locali e nazionali. D’altronde è difficile, anzi impossibile rimanere inermi di fronte a cotanta crudeltà.

Il problema è che nonostante le notevoli campagne di sensibilizzazione sull’argomento di fatto non è cambiato nulla. Appare quasi come una moda che purtroppo non passa mai. Eppure stiamo parlando di giovani vite spezzate per futili motivi.

Uno degli ultimi che ha attirato l’attenzione dei media di tutto il paese è quello capitato a Montecorvino Rovella in provincia di Salerno, dove Tina Sgarbini 47enne madre di tre figli è stata brutalmente uccisa.

Stando alle prime ricostruzioni sembrerebbero esserci pochi dubbi in merito al colpevole. Si tratterebbe dell’ex compagno Christian Persico, muratore di 36 anni, che come riporta salernonotizie.it ha svelato il tutto tramite una lettera scritta ai genitori.

La ricostruzione del fatale avvenimento

Poche parole che però lasciano intendere molto. Il movente come al solito è la gelosia e quell’incapacità di accettare la fine della relazione e il fatto di vedere la propria ex al fianco di un altro uomo. Non è noto se Tina avesse già intrapreso una nuova storia, ma Persico proprio non poteva accettare questa eventualità.

Insomma, pare che la solita mania di possessione abbia portato ad una vera e propria tragedia, che ha scosso l’intera comunità situata nel salernitano. Il tutto sarebbe avvenuto al termine di un litigio culminato poi con un soffocamento tramite pellicola trasparente per alimenti.

Slogan antiviolenza (Fonte francamaresca Instagram) -
Slogan antiviolenza (Fonte francamaresca Instagram) –

La richiesta di Persico alla madre e al padre

Nella missiva il presunto responsabile ha scritto ai suoi genitori “non ammalatevi per me” e ha chiesto inoltre di essere cremato. Un segnale abbastanza chiaro della volontà di togliersi la vita dopo l’efferato crimine. Persico ha poi proseguito affermando di “aver perso la testa”, ma dinanzi ai magistrati si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le indagini sono appena iniziate e gli aspetti da chiarire sono ancora molteplici.

Nel frattempo il sindaco di Montecorvino Rovella Martino D’Onofrio ha commentato l’accaduto sottolineando la tristezza della popolazione. Ha poi aggiunto che non c’erano stati segnali preventivi in tal senso, ma ciò non ha chissà quale valenza. Se il femminicidio sarà confermato anche in tribunale sarà solo l’ennesimo caso che lascia in dote amarezza e dolore.