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C’è chi va al mare e chi continua a TRUFFARE | In Irpinia sono disperati, questa la beffa più pericolosa di tutte

Truffato
Truffato – pexels – salernosera

Per mesi, decine di anziani tra Napoli, Avellino e Benevento sono caduti nella rete di una banda di truffatori senza scrupoli. 

Immaginate di ricevere una telefonata all’improvviso. È una voce trafelata, ansiosa, che si presenta come vostro figlio o nipote. Dice di aver avuto un incidente, che ha investito una donna incinta, che sta per finire in carcere se non viene subito pagata una somma per “mettere tutto a posto”. Vi chiede di non dire nulla a nessuno, di agire in fretta. Il cuore batte forte, la paura prende il sopravvento. E alla fine, quella persona apre la porta e consegna contanti e gioielli a uno sconosciuto.

Un’organizzazione ben strutturata, con base a Ponticelli, quartiere orientale di Napoli, dove tre uomini – di 26, 32 e 38 anni – hanno messo in piedi un sistema spietato: ingannare gli anziani fingendo emergenze familiari. Il trucco è vecchio, ma purtroppo funziona ancora. E bene.

Secondo gli inquirenti, sarebbero almeno 36 i casi accertati, ma si teme che ce ne siano molti di più. Il bottino? Oltre 100.000 euro in contanti, più gioielli, orologi, fedi, ricordi di una vita. Il tutto strappato con violenza psicologica e ricatti emotivi. In alcuni casi, quando la vittima mostrava esitazione, arrivavano anche le minacce: “Devi morire!”, avrebbe urlato uno dei truffatori a una signora che si rifiutava di aprire la porta.

La banda era ben organizzata: c’erano i telefonisti – capaci di recitare, piangere, farsi passare per figli o avvocati – e c’era il cosiddetto “corriere”, la persona che si presentava fisicamente alla porta per ritirare il denaro. Tutto coordinato da una centrale operativa in casa, come fosse un call center del crimine. E la cosa più inquietante è che queste truffe avvenivano in pieno giorno, in pieno centro, senza alcun timore di essere scoperti.

Un’indagine ben costruita

A smascherarli ci hanno pensato i Carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna, che con pazienza e tenacia hanno ricostruito i movimenti, incrociato testimonianze, e dato un volto a quei nomi. I tre sono ora in custodia cautelare, ma il fenomeno resta preoccupante. Solo nel 2025, in Campania, sono stati denunciati centinaia di episodi simili, e le truffe telefoniche agli anziani stanno diventando una vera emergenza sociale.

Perché funziona? Perché chi vive solo, magari avanti con l’età, è più vulnerabile. Si fida. Ama. Ha paura per i suoi cari. Ed è proprio su questo che puntano i truffatori: non la ricchezza delle vittime, ma la loro emotività.

Gioielli
Gioielli – pexels – salernosera

Diffidare dalle chiamate sospette

Le forze dell’ordine invitano tutti a diffidare delle chiamate improvvise e a non cedere mai alla fretta o al panico. In caso di dubbio, chiamare sempre un familiare vero, o il 112. Ma serve anche altro: servono informazione, dialogo tra generazioni, vicinato solidale. Perché dietro ogni truffa non c’è solo un reato: c’è la ferita profonda della fiducia tradita.

E allora, la prossima volta che squilla il telefono, magari fermiamoci un attimo. E pensiamo che, a volte, proteggere i nostri anziani vuol dire semplicemente esserci. Anche solo con una voce amica, vera.