Pezzotto, guerra totale: ecco come ti possono rovinare con multe fino a 16.000 euro | In Campania scatta l’allarme

Negli ultimi anni, la pirateria digitale è diventata un problema sempre più sentito soprattutto per la diffusione illegale di contenuti audiovisivi.
Tra i metodi più diffusi per accedere a questi contenuti senza pagare c’è il cosiddetto “pezzotto”, un dispositivo che permette di vedere eventi e programmi in streaming senza un regolare abbonamento.
Per provare a contrastare questo fenomeno, il partito di Fratelli d’Italia ha recentemente proposto una legge che prevede multe più severe per chi utilizza il pezzotto o altre forme di IPTV illegale.
L’idea è di alzare notevolmente le sanzioni, portando le multe da un minimo di 154 euro fino a un massimo di oltre 16.000 euro, specialmente in caso di recidiva. Oggi, invece, le multe si aggirano tra i 150 e i 5.000 euro, un intervallo che secondo molti non è sufficiente a dissuadere gli utenti.
Il presidente della Commissione Finanze, Marco Osnato, ha spiegato che l’attuale sistema sanzionatorio non fa paura a chi usa il pezzotto, soprattutto perché molti si sentono protetti dall’uso di VPN, che rendono più difficile rintracciarli. Per questo motivo, si vuole aumentare l’entità delle multe per rendere più concreto il rischio di incorrere in pesanti sanzioni economiche.
Le multe alla pirateria vanno al sistema legale
Un altro aspetto interessante della proposta è che una parte dei soldi raccolti dalle multe sarebbe destinata al Fondo per lo Sviluppo degli Investimenti nel Cinema e nell’Audiovisivo. Questo significa che, in un certo senso, le multe contro la pirateria servirebbero anche a finanziare l’industria legale, aiutando produttori e distributori a creare nuovi contenuti di qualità.
Tuttavia, non mancano le critiche. Alcuni esperti sostengono che aumentare semplicemente le multe non basti a risolvere il problema, soprattutto se non si abbassano i costi degli abbonamenti legali o se non si interviene sulle organizzazioni che gestiscono la distribuzione pirata a monte. Insomma, sanzionare solo gli utenti finali potrebbe essere una misura insufficiente per fermare la diffusione del pezzotto.
La pirateria è difficile da sgominare
Inoltre, la lotta alla pirateria digitale è complicata dal fatto che, negli ultimi anni, si sono diffuse tecnologie sempre più sofisticate per nascondere le identità degli utenti, rendendo più difficile l’individuazione e la punizione di chi usufruisce illegalmente di contenuti protetti.
In conclusione, il problema della pirateria digitale è complesso e richiede un approccio multilaterale. Se è vero che le multe più salate possono rappresentare un deterrente importante, è altrettanto necessario offrire agli utenti alternative legali più convenienti e accessibili. Solo così sarà possibile costruire un ecosistema audiovisivo più sano e sostenibile, dove creatori e spettatori possano convivere nel rispetto delle regole e della proprietà intellettuale.