Campania, grande spavento nella notte: terremoto di magnitudo 3.5 tra Avellino e Benevento

La scossa ha avuto epicentro a Bonito in provincia di Avellino ed è stata avvertita in maniera tangibile anche in provincia di Benevento
Risveglio brusco per i cittadini campani residenti tra l’avellinese il beneventano. Nel cuore della notte, verso le 3, si è registrato infatti un terremoto di magnitudo 3.5 a 3 km di distanza dalla località di Bonito.
Stando a quanto riportato da ilmattino.it la scossa che ha interessato diverse aree delle due province della regione ha avuto epicentro ad una profondità di 17 km. La rilevazione è stata effettuata dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma, che ha diffuso i dati attraverso il proprio portale ufficiale.
L’Istituto stesso ha fatto sapere che i valori relativi a magnitudo e coordinate sono stati stimati con le informazioni raccolte al momento e potrebbero essere aggiornati in seguito a delle ulteriori analisi.
Seppur la scossa sia stata avvertita forte e chiara per fortuna non si sono registrati danni a persone o cose. Di questi tempi è già un fattore di non poco conto visti gli ultimi avvenimenti che hanno interessato altre zone del territorio.
I comuni interessati dallo spiacevole fenomeno
L’area epicentrale del terremoto ha interessato diversi comuni tra i quali si possono annoverare Pietradefusi, Torre Le Nocelle, Calvi e San Nazzaro, tutti situati nel raggio di appena 5 km. Spazio anche a Melito Irpino, Grottaminarda, Mirabella Eclano e Ariano Irpino.
Le principali città più vicine sono appunto Benevento situata a 13 km a sud-est e Avellino a 18 km a nord-est. Nel complesso la zona in cui è avvenuta la scossa conta oltre 160mila abitanti, il che la dice lunga sullo stato di apprensione venutosi a creare.
I fantasmi del terremoto del 1980
D’altronde il terremoto del 23 novembre del 1980 che interessò gran parte dell’Irpinia è ancora nelle menti di coloro che lo hanno vissuto. La scossa di magnitudo 6.9 colpì anche altre aree della regione oltre che della Basilicata e della Puglia. Il bilancio fu drammatico e le vittime accertate furono addirittura 2734.
Ben 668 comuni riportarono gravi danni e circa la metà dovettero fare i conti con la perdita dell’intero patrimonio abitativo. Dopo il sisma ci furono anche diverse frane tra le quali si ricordano bene quelle imponenti di Calitri, Caposele, Calabritto e Senerchia. Per questo quando periodicamente tornano a manifestarsi dei terremoti in zona, l’allerta è sempre piuttosto alta com’è lecito che sia.