Con circa 800 anime e 2 pecore nasce il BORGO più RIDENTE dell’Irpinia | Qui non si invecchia mai, il fornaio è un pischello

Villamaina è uno di quei borghi che sembrano usciti da un racconto sussurrato, più che da una guida turistica.
Situato nel cuore dell’Irpinia, tra dolci colline e boschi silenziosi, questo piccolo paese – meno di mille anime – sorprende per la sua capacità di raccontare secoli di storia con una discrezione che incanta.
Non è uno di quei luoghi che si impongono con clamore: Villamaina si lascia scoprire a poco a poco, camminando tra le sue pietre, ascoltando il vento tra i rami, respirando l’aria densa di memoria e natura.
Passeggiando per il centro, la prima sensazione è quella di un tempo sospeso. Le stradine strette, le case in pietra, la quiete che si respira: tutto parla di un passato che ha lasciato un’impronta forte, ma mai invadente. La Chiesa madre di Santa Maria della Pace, con la sua architettura sobria e la sua posizione centrale, è uno dei simboli del borgo.
Ma il cuore spirituale di Villamaina batte anche nella chiesa di San Rocco, amata dagli abitanti, come tutte le piccole chiese di paese che raccontano la devozione semplice e autentica di una comunità.
Un simbolo di rinascita
E poi c’è la storia, quella più antica, quella che affonda le radici nei secoli e che si può toccare con mano grazie alla Raccolta Museale Comunale, un piccolo tesoro che custodisce reperti che vanno dall’epoca preistorica a quella medievale. Non serve essere studiosi per apprezzarlo: basta lasciarsi guidare dalla curiosità e immaginare com’era la vita in queste valli migliaia di anni fa. Ogni oggetto racconta un pezzo di quella quotidianità fatta di lavoro, fede e contatto con la natura.
Villamaina ha conosciuto anche momenti duri, come il terremoto del 1980, che ne ha segnato profondamente la struttura e l’anima. Molte case furono distrutte o rese inagibili, ma la forza della gente ha saputo ricostruire, non solo i muri, ma anche il senso di appartenenza. Dove un tempo sorgevano i prefabbricati, oggi c’è un parco verde intitolato a Giovanni Gussone, illustre botanico nato proprio qui. Un simbolo perfetto di rinascita, di radici che si trasformano in nuova vita.
Una sinfonia di boschi, torrenti e sentieri
Fuori dal centro, il paesaggio si apre in una sinfonia di boschi, torrenti e sentieri. Chi ama camminare può inoltrarsi nella natura e scoprire angoli intatti, come la valle d’Ansanto, dove le leggende parlano della Dea Mefite e le fumarole creano un’atmosfera quasi ultraterrena. Oppure concedersi un momento di relax alle terme di San Teodoro, dove l’acqua calda sgorga da secoli portando benessere e silenzio.
Villamaina non cerca di stupire. Lo fa con naturalezza, con la forza delle piccole cose autentiche. È il posto giusto per chi vuole rallentare, guardarsi intorno e riscoprire una Campania diversa: non quella delle cartoline affollate, ma quella vera, intima, fatta di tradizioni, memoria e bellezza che non ha bisogno di clamore. Un luogo che ti resta dentro, anche quando sei già lontano.