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IMU, scatta l’allarme | Chi ha saltato questo rigo rischia di pagare 2.500€, puoi salvarti solo così

Tasse
IMU – pexels – salernosera

Negli ultimi giorni, l’Agenzia delle Entrate ha avviato una vera e propria operazione di controllo sulle dichiarazioni IMU

Chi ha commesso errori nel compilare la dicitura della sezione dedicata, rischia multe molto salate, che possono superare i 2.500 €. Le comunicazioni, inviate con urgenza in tutta Italia, stanno arrivando a cascata nelle case dei contribuenti e rappresentano un monito importante per chi credeva di aver adempiuto correttamente ai propri obblighi fiscali.

Il punto nodale è semplice: nella compilazione del modello F24 per il pagamento dell’Imposta Municipale Propria, è sufficiente un errore – una dicitura sbagliata o una casella compilata in maniera approssimativa – per innescare una procedura di accertamento. L’errore più comune riguarda il versamento in ritardo o l’inserimento della causale o del codice catastale non corretto. Questo comportamento, se rilevato durante i controlli automatizzati, porta automaticamente all’emissione di una sanzione che può arrivare fino a 2.500 € .

Per chi riceve la lettera è essenziale non farsi prendere dal panico. Innanzitutto, bisogna leggere attentamente la comunicazione: vengono indicati l’errore contestato, l’importo della sanzione e, soprattutto, l’esatta motivazione della multa. Spesso è proprio da questo dettaglio che si possono individuare soluzioni per ridurre l’importo della sanzione o addirittura eliminarla.

Chi si accorge dell’errore prima della scadenza del pagamento può correggere mettendosi in regola con un’integrazione tramite un nuovo F24, senza incorrere in sanzioni e con l’importo dovuto. In sostanza, si “sanifica” l’errore tempestivamente, evitando conseguenze rilevanti .

Attenzione alla scadenza

La situazione si complica se l’errore viene scoperto dopo la scadenza. In questi casi entra in gioco lo strumento chiamato ravvedimento operoso, che consente di pagare la somma principale con una sanzione ridotta, proporzionata al ritardo. Anche in questa ipotesi, però, l’importante è agire velocemente: più si aspetta, più cresce la penalità

Ma come è possibile evitare questi problemi? Il consiglio principale è di affidarsi a un professionista – commercialista, CAF o tecnico specializzato – quando si compila il modello F24: la precisione è fondamentale. In particolare, le cause più frequenti di errore riguardano la mancata indicazione delle esenzioni (ad esempio, per l’abitazione principale) e l’utilizzo di codici catastali incompleti o errati.

Una coppia fa i conti davanti a documenti e modellino di una casa
IMU (Immagine di repertorio – Foto da Freepik) – salernosera.it

Conservare la documentazione

Inoltre, è sempre meglio conservare tutta la documentazione relativa al pagamento dell’IMU: copia del F24, ricevute di avvenuto pagamento e, se presenti, esenzioni o autocertificazioni. Questo materiale può fare la differenza in caso di contestazioni: la prova di aver agito in buona fede è spesso cruciale per ottenere sconti sulle sanzioni.

Chi ha già ricevuto la lettera, invece, non deve ignorarla. È possibile rispondere, presentando osservazioni o prove che dimostrano la correttezza delle proprie scelte. Se si ritiene l’addebito ingiustificato, si può impugnare la comunicazione entro i termini stabiliti, oppure avviare il ravvedimento per sanare la posizione e limitare i costi.