Liste d’attese troppo lunghe in provincia di Salerno, la denuncia di Polichetti: “Cure rapide solo a pagamento”

Il medico sanitario nonché dirigente nazionale dell’Udc Mario Polichetti ha ribadito una situazione ormai fin troppo nota
La sanità pubblica è da sempre una problematica di interesse comune e riguarda un po’ tutto il territorio nazionale. In questa sede ci focalizzeremo sulla provincia di Salerno, dove la situazione non è delle più rosee.
Ad affermarlo è anche il dottor Mario Polichetti, che come riporta ilvescovado.it ha fatto un’ampia panoramica su quanto sta accadendo in questa fase tra la città salernitana e le aree del suo hinterland.
Il responsabile del Dipartimento dell’Udc ha lanciato una dura accusa contro il sistema delle liste d’attesa e su tutti i lati controversi di questo sistema, che vanno ad intaccare i cittadini, in particolar modo i più fragili.
La realtà infatti è che prenotare un esame diagnostico attraverso il Sistema Sanitario Nazionale è diventato per molti utenti una corsa ad ostacoli. Le attese sono lunghissime e in alcuni casi arrivano anche fino al 2026 per una semplice Tac o per delle analisi di routine.
Un problema non solo organizzativo ma anche morale
Al contempo se ci si rivolge alla sanità privata la disponibilità è quasi sempre immediata. Un vero e proprio paradosso se si considera che ad offrire la prestazione è magari lo stesso medico che opera nel pubblico.
Una dinamica quest’ultima che ha sottolineato anche Polichetti. A suo dire tutto ciò è chiaramente ingiusto nei confronti dei pazienti che sempre più spesso devono fare dei sacrifici enormi per potersi curare. Inoltre sempre secondo la sua analisi questo meccanismo genera una concorrenza sleale e mina l’etica del sistema sanitario.
L’appello finale da parte di Polichetti
Polichetti ha poi spiegato che Cup pubblici di fatto sono sempre più congestionati e ciò porta le persone ad avere meno fiducia nelle istituzioni. Al contempo ha tracciato un linea per cercare di provare quanto meno a smorzare quella che è tutti gli effetti una piaga sociale.
“Serve un intervento normativo serio per regolare questo doppio binario inaccettabile, e impedire che chi lavora nel pubblico tragga vantaggio da inefficienze che contribuisce a creare – ha esclamato il medico. Chi ha ruoli decisionali dica chiaramente se intende difendere una sanità pubblica accessibile a tutti, oppure se vuole alimentare una deriva in cui curarsi diventa un privilegio per pochi, e non più un diritto universale”. Insomma una vera e propria denuncia a difesa di un diritto sacrosanto come quello alla salute.