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Rimborso PENSIONI, in arrivo una pioggia di soldi | Questi i fortunati che esulteranno, pronti al ferragosto alle Maldive

Bonus
Non è un bonus ma un rimborso automatico quello che potrebbe spettare ad alcuni pensionati – pexels – salernosera

C’è una novità importante che riguarda molti pensionati italiani e potrebbe tradursi in un rimborso automatico

Un rimborso per chi ha subito un mancato aumento dell’assegno pensionistico tra il 2022 e il 2023. La questione nasce da un ricorso presentato da un pensionato, ora all’esame della Corte Costituzionale, che mette in discussione il metodo con cui sono stati calcolati gli aumenti legati alla rivalutazione in quegli anni.

Il problema non sta tanto nell’idea di applicare aumenti differenziati in base all’importo della pensione, quanto nel modo in cui queste percentuali sono state applicate. In pratica, anziché usare un criterio a scaglioni – come accade con l’IRPEF – è stato usato un sistema a fasce applicato sull’intero importo dell’assegno.

Così facendo, chi percepisce una pensione più alta ha subito un taglio sull’intera cifra, con un effetto regressivo che potrebbe essere in contrasto con il principio di progressività sancito dalla Costituzione.

Nel biennio 2022‑2023, infatti, il meccanismo di rivalutazione prevedeva un aumento del 100% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, ma scendeva progressivamente al crescere dell’importo: 85% tra quattro e cinque volte il minimo, 54% tra cinque e sei volte, e via via fino al 32% per quelle superiori a dieci volte il minimo. Il vero nodo critico, però, è che queste percentuali sono state calcolate sull’intera pensione, e non solo sulla parte eccedente i vari scaglioni.

La contestazione alla Corte Costituzionale

Il ricorrente ha contestato questo metodo non per ottenere un nuovo sistema, ma per chiedere che venga riconosciuta la violazione di un principio costituzionale, con l’auspicio che ciò possa portare al rimborso delle somme perse ingiustamente. Se la Corte Costituzionale dovesse dargli ragione, si aprirebbe uno scenario significativo. I rimborsi verrebbero riconosciuti automaticamente e non servirebbe alcuna domanda da parte degli interessati. L’INPS, in tal caso, dovrebbe ricalcolare gli importi e accreditare la differenza direttamente ai pensionati.

Nel frattempo, il governo ha già corretto il tiro a partire dal 2024. Il nuovo sistema è più equo e prevede una rivalutazione piena fino a quattro volte il minimo, poi una progressiva riduzione per la sola parte eccedente, in linea con un’impostazione a scaglioni. Questo ha attenuato le polemiche, ma non risolto il problema del biennio precedente.

Pensionato
Pensionato – pexels – salernosera

Occorre rimanere sempre aggiornati

È dunque importante per chi percepisce pensioni medio-alte restare aggiornato sugli sviluppi. La sentenza della Corte è attesa nei prossimi mesi. Se dovesse confermare l’illegittimità del meccanismo adottato in passato, i pensionati interessati riceveranno il rimborso in automatico. Senza necessità di inoltrare richieste formali.

Una notizia che, se confermata, rappresenterebbe un atto di giustizia per migliaia di persone penalizzate da un sistema applicato in modo poco coerente con i principi costituzionali.