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Partita IVA, lo Stato ha introdotto i CONTROLLI EXTRA | Basta un dato errato e scatta la multa, vendi casa e finisci per strada

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate – pexels – salernosera

Negli ultimi mesi l’Agenzia delle Entrate ha dato un’accelerata ai controlli fiscali, puntando con decisione sulle partite IVA.

L’obiettivo è quello di contrastare l’evasione, rendendo il sistema fiscale più equo e trasparente. E per farlo si è affidata a strumenti sempre più avanzati, capaci di incrociare in tempo reale i dati di fatturazione elettronica, i movimenti bancari, gli scontrini telematici e le comunicazioni inviate da fornitori, clienti e istituti di credito.

Insomma, oggi il Fisco ha occhi dappertutto, e le verifiche non si basano più solo su segnalazioni o su controlli casuali, ma su analisi di rischio estremamente precise.

Le attività più esposte sono quelle tradizionalmente considerate ad alto rischio evasione: imprese edili, commercianti al dettaglio, gestori di bar, gelaterie e ristoranti, ma anche studi professionali come quelli di consulenti fiscali o tecnici.

Nella maggior parte dei casi, l’attenzione si concentra su incoerenze nei redditi dichiarati, su detrazioni o deduzioni poco chiare, sull’uso non giustificato di beni strumentali e su un eccessivo scostamento rispetto ai cosiddetti “indici di affidabilità fiscale”. In sostanza, se un’attività presenta costi e ricavi che non tornano rispetto alla media del settore, scatta l’alert.

Attenzione all’uso delle fatture

Un elemento che sta generando molta attenzione è l’uso delle fatture: quelle irregolari, o che coprono spese non inerenti all’attività – per esempio l’acquisto di beni personali intestati all’azienda – possono essere contestate. In questi casi si rischia non solo la perdita del beneficio fiscale, ma anche sanzioni che arrivano fino al 180% dell’importo dedotto o detratto in modo improprio. E da qui può partire un controllo più profondo, che può arrivare fino ai conti correnti personali.

Nonostante tutto, va detto che il numero di controlli resta contenuto rispetto al totale dei titolari di partita IVA. Secondo le ultime rilevazioni, solo una piccola percentuale – intorno al 4% – viene effettivamente sottoposta a un accertamento vero e proprio. Tuttavia, la paura di incorrere in errori involontari è comprensibilmente diffusa, anche tra i contribuenti onesti. E allora come ci si può difendere?

Contabilità
Contabilità – pexels – salernosera

Tenere una contabilità molto ordinata

La risposta, in realtà, è più semplice di quanto si pensi: tenere una contabilità ordinata, registrare correttamente ogni operazione, evitare forzature o scorciatoie. È fondamentale, ad esempio, descrivere con precisione i beni e i servizi nelle fatture, conservare tutta la documentazione di supporto e mantenere separate le spese personali da quelle aziendali. Anche l’uso di software gestionali aggiornati può fare la differenza, così come affidarsi a un buon commercialista.

Nel caso in cui si riceva una comunicazione di irregolarità da parte dell’Agenzia delle Entrate, è possibile regolarizzare la propria posizione spontaneamente, usufruendo del cosiddetto “ravvedimento operoso”, che consente di pagare sanzioni ridotte. Se invece si viene convocati per un accertamento vero e proprio, il consiglio è quello di farsi assistere da un professionista esperto in diritto tributario