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Il Portogallo NON è più un paradiso fiscale | I pensionati italiani costretti alla fuga: queste le 2 NUOVE mete

Residenza fiscale
Residenza fiscale – pexels – salernosera

Negli ultimi anni il Portogallo era diventato il sogno di moltissimi pensionati italiani: clima mite, costo della vita accessibile e, soprattutto, tasse bassissime sulle pensioni.

Per chi trasferiva lì la residenza fiscale, era possibile usufruire di un regime speciale che prevedeva l’esenzione o un’aliquota ridotta del 10% per dieci anni. Una vera e propria manna per chi voleva godersi la pensione in tranquillità, con più soldi in tasca e una qualità della vita molto alta.

Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2024, il governo portoghese ha deciso di porre fine a questo regime agevolato, motivando la scelta con la necessità di riequilibrare il sistema fiscale e di contenere il boom dei prezzi immobiliari causato anche dall’afflusso di pensionati stranieri.

Con la chiusura di questa finestra fiscale, migliaia di pensionati stanno cercando alternative. E le alternative, a quanto pare, non mancano. Tra le destinazioni emergenti ci sono Paesi che offrono condizioni fiscali molto favorevoli e un costo della vita contenuto.

La Tunisia, ad esempio, è sempre più popolare: chi riceve una pensione italiana può usufruire di un’esenzione dell’80% e pagare le imposte solo sul restante 20%, con aliquote progressive che variano a seconda dell’importo. Questo significa che, con una pensione di media entità, si può vivere in maniera più che dignitosa, godendo di un clima gradevole tutto l’anno.

Tenere sotto controllo la Slovacchia

Un’altra meta molto interessante è la Slovacchia, che non tassa affatto le pensioni estere. Chi decide di trasferirvi la residenza fiscale può quindi contare su una tassazione pari a zero, una proposta davvero allettante, specie per chi percepisce assegni elevati. Anche l’Albania ha adottato politiche simili: l’esenzione totale sulle pensioni per i cittadini stranieri ha già attirato molti italiani negli ultimi anni, grazie anche alla vicinanza geografica, ai bassi costi e alla crescente stabilità del Paese.

Anche la Spagna sta vivendo un certo rilancio. Sebbene non offra esenzioni fiscali totali, presenta comunque vantaggi per i pensionati stranieri, come alcune detrazioni e sgravi, oltre a un sistema sanitario efficiente e una rete di servizi ben sviluppata. Le Canarie, in particolare, stanno diventando molto gettonate grazie al clima primaverile perenne e alla qualità della vita.

Grecia
Grecia – pexels – salernosera

Tra le altre opzioni c’è anche la Grecia

Altre opzioni da considerare sono la Grecia, che ha introdotto una flat tax del 7% per 15 anni, Cipro, che tassa al 5% solo le pensioni superiori ai 3.420 euro mensili, e la Croazia, che applica aliquote contenute e offre un ambiente piacevole e sicuro. Persino San Marino si sta muovendo in questa direzione, con un programma specifico per pensionati che prevede aliquote agevolate tra il 3% e il 6% per chi ha un reddito minimo o un patrimonio adeguato.

La scelta della destinazione ideale, ovviamente, dipende da molti fattori: l’entità della pensione, il desiderio di restare vicini all’Italia, la lingua, la qualità dei servizi sanitari, la burocrazia e lo stile di vita. Ma è chiaro che, con la fine dell’epoca d’oro del Portogallo, si sta aprendo una nuova fase: quella della diversificazione delle mete fiscali per chi vuole vivere la pensione all’estero in modo sereno e vantaggioso.