Quattordicesima, ecco il calendario COMPLETO dei pagamenti 2025 | Brutte sorprese per loro

Con l’arrivo dell’estate, molti lavoratori italiani attendono con ansia un piccolo sollievo economico: la quattordicesima mensilità.
Si tratta di uno stipendio extra previsto da alcuni contratti collettivi nazionali, erogato tra giugno e luglio, che permette a milioni di dipendenti del settore privato di affrontare con un po’ più di serenità le spese estive. Tuttavia, non tutti hanno diritto a questo beneficio. Una categoria che resta ancora una volta esclusa è quella degli insegnanti, insieme a molti altri lavoratori pubblici.
La quattordicesima non è un diritto universale, ma una voce contrattuale. Viene riconosciuta solo se espressamente prevista dal contratto collettivo del settore di riferimento. È il caso, ad esempio, del commercio, del turismo, dell’agroalimentare e dei trasporti. In questi comparti, la mensilità aggiuntiva è diventata una prassi consolidata. Al contrario, nel pubblico impiego – e in particolare nella scuola – non esiste alcuna previsione analoga. Per i docenti, dunque, nessuna gratifica estiva.
Per gli insegnanti, luglio rischia addirittura di trasformarsi in una brutta sorpresa. A giugno molti di loro hanno ricevuto una busta paga più ricca del solito, grazie all’erogazione di arretrati fiscali, bonus una tantum o al taglio del cuneo contributivo. Un aumento temporaneo, che però ha generato aspettative.
Quando a luglio il cedolino tornerà alla normalità, senza più quelle voci straordinarie e senza la quattordicesima, il netto in busta potrebbe risultare addirittura più basso rispetto al mese precedente. Il senso di delusione sarà inevitabile.
I docenti non fanno 3 mesi di vacanza
Eppure, il lavoro dei docenti non si ferma del tutto d’estate. Anche fuori dall’orario scolastico, molti insegnanti continuano a correggere compiti, a preparare materiali didattici, a partecipare a corsi di aggiornamento o ad attività legate agli esami. Il fatto che a fronte di questo impegno non ci sia alcun riconoscimento economico aggiuntivo appare ancora più ingiusto. La scuola, insomma, sembra sempre meno considerata quando si parla di incentivi economici.
Qualcosa potrebbe cambiare con il rinnovo del contratto nazionale dell’istruzione, previsto nei prossimi mesi. Sono stati già stanziati dei fondi per aumentare gli stipendi tabellari, e si parla di un possibile incremento di circa il 5,8%. Tuttavia, si tratta di un miglioramento strutturale, che difficilmente riuscirà a colmare il divario tra chi riceve una quattordicesima ogni anno e chi no. I sindacati hanno più volte chiesto l’introduzione di una componente estiva integrativa, ma per ora mancano risorse e soprattutto volontà politica.
Cedolino di luglio: potrebbe essere una delusione
Mentre milioni di lavoratori del settore privato si apprestano a ricevere una gratifica tanto attesa, altrettanti dipendenti pubblici – tra cui insegnanti, personale ATA e amministrativi – guardano con amarezza il proprio cedolino di luglio.
Ancora una volta, chi lavora nel mondo della scuola si ritrova senza alcun premio estivo, senza bonus, senza alcun riconoscimento extra. Solo lo stipendio ordinario, spesso insufficiente a coprire le spese di un mese che, tra vacanze, saldi e bollette, pesa sulle tasche di tutti. E resta la sensazione, ormai cronica, di essere sempre un passo indietro.