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Assegno Unico, è la FINE | Chi NON ha inoltrato questo foglio, deve salutare per sempre centinaia di euro: che botta

ISEE
ISEE – pexels – salernosera

Se non hai aggiornato l’ISEE per l’Assegno Unico, potresti ritrovarti in una situazione piuttosto spiacevole.

Già da marzo 2025 molti genitori hanno notato che l’importo ricevuto dall’INPS si era ridotto drasticamente. In alcuni casi si è scesi fino alla soglia minima prevista dalla legge, ovvero circa 57,50 euro al mese per figlio.

All’inizio molti hanno pensato a un errore o a un ritardo, ma la realtà è che si è trattato di una conseguenza precisa: la mancata presentazione dell’ISEE aggiornato entro i termini stabiliti.

Il primo termine da rispettare era il 28 febbraio 2025. Chi ha inviato la DSU entro questa data ha continuato a ricevere l’assegno in misura piena, in base alla propria situazione economica. Chi invece ha tardato, si è ritrovato a partire da marzo con l’importo minimo.

Tuttavia, l’INPS aveva lasciato ancora una finestra aperta: c’era tempo fino al 30 giugno per aggiornare l’ISEE e recuperare, con effetto retroattivo, gli arretrati di marzo, aprile, maggio e giugno. Adesso però siamo a luglio e quella possibilità è definitivamente scaduta.

Una situazione che ha creato confusione

Questo significa che chi non ha inviato l’ISEE entro fine giugno non potrà più recuperare quanto perso nei mesi precedenti. D’ora in poi si continuerà a ricevere solo la cifra base, a meno che non si presenti un ISEE valido, che consentirà almeno di ottenere l’importo corretto per i mesi successivi. Ma tutto quello che non è stato percepito fino a giugno resterà perso.

La situazione ha creato molta confusione, anche perché il pagamento non si è mai fermato del tutto. Per molte famiglie, vedere comunque accreditati quei 50 o 60 euro al mese ha dato l’illusione che tutto fosse a posto. In realtà era proprio un segnale che qualcosa non andava. Chi non si è accorto di questo cambiamento o non ha collegato la riduzione al mancato aggiornamento dell’ISEE, oggi si trova a dover fare i conti con una perdita economica concreta.

INPS
INPS – pexels – salernosera

Niente deroghe o proroghe

Purtroppo non ci sono appigli per ottenere una deroga o una proroga. Le regole erano chiare: chi voleva ricevere l’Assegno Unico in misura piena doveva aggiornare l’ISEE entro fine febbraio, oppure al massimo entro fine giugno per non perdere gli arretrati. Superata quella data, il sistema non prevede più recuperi. Rimane solo la possibilità di regolarizzarsi ora, per ricevere almeno l’importo corretto nei mesi che restano dell’anno.

Per il futuro, è fondamentale ricordarsi di aggiornare l’ISEE ogni anno entro febbraio. È un’operazione gratuita, che può essere fatta online dal sito INPS, tramite l’app, il contact center o con l’assistenza di un CAF. Un piccolo sforzo che può evitare grosse perdite economiche e spiacevoli sorprese. L’Assegno Unico è un aiuto concreto per tante famiglie, ma per beneficiarne appieno serve attenzione alle scadenze e un minimo di organizzazione. Chi ha saltato questo passaggio nel 2025 dovrà farne tesoro per il prossimo anno, per non perdere ancora quello che spetta.