Home » ULTIM’ORA – SALENTO fa parte della Campania | Cambiano i libri di geografia, ad agosto boom di turisti solo qui

ULTIM’ORA – SALENTO fa parte della Campania | Cambiano i libri di geografia, ad agosto boom di turisti solo qui

Borgo
Borgo – pexels – salernosera

Immerso nel cuore della provincia di Salerno, Salento è uno di quei piccoli borghi campani che raccontano una storia silenziosa ma intensa.

Con meno di duemila abitanti, questo comune conserva l’anima autentica di un’Italia rurale e profonda, fatta di tradizioni, paesaggi collinari e una semplicità che conquista. Passeggiando tra le sue strade, si percepisce chiaramente quanto il legame con il passato sia ancora vivo, tanto nella struttura urbana quanto nei volti e nei gesti quotidiani della sua gente.

Un tempo, prima del 1863, il paese era conosciuto come Sala di Gioi, proprio per la sua vicinanza e dipendenza dal più noto centro longobardo di Gioi. Ma poi, forse per sottolineare la propria autonomia e unicità, si decise di cambiare nome in Salento. Un nome che oggi può trarre in inganno, facendo pensare subito alla famosa regione pugliese, ma che in realtà qui racconta una storia tutta diversa, legata all’entroterra campano, ai monaci italo-greci e alla spiritualità che aleggia ancora tra le vecchie mura del centro storico.

Il territorio circostante è una distesa ondulata di colline, dove predominano uliveti secolari – in particolare la varietà Salella – e piccoli appezzamenti agricoli curati con la stessa dedizione di un tempo. Il clima è mite, con inverni mai troppo rigidi ed estati piacevolmente calde, perfette per l’agricoltura e il turismo lento.

Negli ultimi anni, infatti, sempre più persone scelgono Salento per una vacanza diversa, fatta di natura, silenzi e buon cibo.

Un piccolo angolo d’arte

Proprio la cucina è uno dei tratti distintivi del paese. Tra i piatti della tradizione troviamo le “foglie e patane”, una pietanza semplice ma gustosa a base di patate e verdure selvatiche raccolte nei campi, come la borragine o il finocchietto. E poi lo “struffolone”, un dolce natalizio che profuma di famiglia e ricordi, con la sua pasta sfoglia ricoperta da una glassa dolce.  Il borgo ha conosciuto un certo sviluppo nel Settecento, quando vennero costruiti eleganti palazzi appartenenti alle famiglie più in vista dell’epoca.

Camminando per il centro, è ancora possibile ammirare queste residenze storiche, come Palazzo Degni‐Bammacaro o Palazzo Parrillo, e la splendida chiesa di Santa Barbara con il suo campanile che richiama quello di Loreto. Un piccolo angolo d’arte e architettura incastonato tra le colline.

Borgo
Borgo – pexels – salernosera

Un’esperienza da vivere

La comunità salentina è raccolta, calorosa, profondamente legata alla fede e alle sue radici contadine. Le frazioni di Fasana e Palazza, che fanno parte del comune, contribuiscono a mantenere vivo questo tessuto umano, fatto di famiglie, agricoltori, artigiani e giovani che, quando possono, scelgono di restare o di tornare.

Salento non è solo un luogo da visitare, è un’esperienza da vivere. Qui, lontano dal caos delle città, il tempo sembra rallentare e ogni dettaglio – un tramonto tra gli ulivi, il profumo del pane cotto a legna, una chiacchierata in piazza – ha il sapore delle cose vere.