ULTIM’ORA – Persi per sempre gli arretrati dell’Assegno Unico | Questo dettaglio ha fregato tutti, persino il CAF

In questi mesi, tante famiglie italiane si sono trovate di fronte a una spiacevole sorpresa riguardo all’Assegno Unico Universale, un aiuto economico importante per chi ha figli a carico.
Il problema è semplice ma grave: chi non ha aggiornato l’ISEE entro il 30 giugno 2025 rischia di perdere gli arretrati spettanti da marzo in poi. E non si tratta di cifre da poco, perché questa dimenticanza o disattenzione burocratica può far perdere centinaia di euro a chi ne avrebbe diritto. Il motivo è legato alle tempistiche imposte dall’INPS per aggiornare l’ISEE, ovvero l’indicatore della situazione economica che determina l’importo dell’assegno.
Chi ha presentato la dichiarazione sostitutiva unica (la DSU) entro il 30 giugno ha diritto a ricevere il sostegno calcolato sulla base del nuovo ISEE e, soprattutto, a ricevere gli arretrati di questi mesi. Chi invece si è mosso dopo questa scadenza, pur potendo comunque aggiornare il proprio ISEE, non riceverà i soldi che spettano per i mesi precedenti.
Questo significa che molti stanno ricevendo un assegno minimo – poco più di 57 euro al mese per figlio – anche se in realtà, con un ISEE aggiornato, l’importo sarebbe ben più alto, arrivando fino a circa 200 euro mensili per le famiglie con redditi più bassi. Di conseguenza, per chi non ha rispettato la scadenza, c’è una perdita netta che si accumula per quattro mesi e può arrivare a diverse centinaia di euro. Una vera batosta per chi fa fatica a far quadrare i conti.
Muoversi per tempo
La riforma dell’ISEE entrata in vigore ad aprile 2025 avrebbe potuto essere un’opportunità: grazie a nuove regole che escludono dal calcolo alcuni risparmi come titoli di Stato e libretti fino a 50.000 euro, molte famiglie hanno visto abbassare il proprio indicatore economico e quindi aumentare l’assegno. Purtroppo, senza aver aggiornato la DSU entro la scadenza, non si può usufruire di questi benefici retroattivi.
Il consiglio, quindi, è chiaro e semplice: bisogna muoversi in tempo, presentando la DSU entro il 30 giugno tramite CAF, patronati o direttamente sul sito dell’INPS. Non serve rifare la domanda per l’assegno, perché sarà l’ente stesso a ricalcolare quanto spettante e a erogare gli arretrati, a patto che la documentazione arrivi entro i termini. Non sono previste proroghe: la scadenza è tassativa. Chi aggiornerà l’ISEE dopo il 30 giugno vedrà solo gli aumenti dal mese di luglio in avanti, ma perderà irrimediabilmente le somme arretrate. Questo sottolinea quanto sia importante seguire con attenzione le scadenze, soprattutto quando si tratta di diritti economici che possono fare davvero la differenza nel bilancio familiare.
Un sostegno fondamentale
In sintesi, il rischio è che una semplice dimenticanza burocratica si trasformi in un danno economico reale. Ecco perché conviene informarsi per tempo, chiedere aiuto se necessario e non lasciare nulla al caso.
L’Assegno Unico è un sostegno fondamentale, soprattutto in un periodo in cui il costo della vita cresce e ogni euro in più può fare la differenza. Non perdere questa occasione significa tenere in mano un aiuto concreto per il futuro dei propri figli.