ULTIM’ORA – Lo ‘Stadio Maradona’ si sposta a Castellammare | Queste le prime immagini ufficiali, si parte subito da luglio

Quando si sente dire “il Napoli ha vinto la Coppa Italia”, la mente corre subito al calcio a undici, allo stadio Maradona, ai cori dei tifosi.
Ma stavolta la storia è un po’ diversa – e proprio per questo ancora più sorprendente. Perché sì, il Napoli ha vinto, ha alzato un trofeo, ma non sul prato verde: lo ha fatto sulla sabbia, tra sole, mare e acrobazie spettacolari.
Si parla infatti di beach soccer, e di una squadra che, pur non avendo la stessa fama di quella della Serie A, ha portato a casa un risultato straordinario.
Tutto è successo nel circuito del Campionato Italiano di Beach Soccer targato Q8, che quest’anno ha attraversato l’Italia con tappe affollate e piene di energia: da Alghero a Terracina, da San Benedetto del Tronto a Castellammare di Stabia. In ogni località, sabbia rovente e pubblico caldo, nel vero senso della parola.
Ed è proprio in questo contesto che il Napoli Beach Soccer ha scritto una piccola, grande impresa.
Un traguardo storico
Nessuno se l’aspettava davvero, ma partita dopo partita, la squadra ha cominciato a far parlare di sé. Prima ha superato in semifinale il Catania con un combattutissimo 6‑5, poi ha sfidato in finale il Viareggio, una delle squadre più forti e titolate. E lì, davanti a una spiaggia gremita e a un’arena che sembrava un piccolo Maradona in riva al mare, ha vinto. Il risultato? 6‑3 per il Napoli, con reti spettacolari e un’energia contagiosa. A segnare il gol decisivo è stato Raffaele Moxedano, capitano e simbolo di questa squadra, che con una rovesciata ha fatto esplodere la gioia dei suoi compagni.
E non parliamo solo di una bella partita. Quella finale ha consegnato al Napoli Beach Soccer il suo primo trofeo ufficiale dopo nove anni di partecipazioni. Un traguardo storico, costruito con fatica, talento e quel pizzico di follia che nel beach soccer non guasta mai. Tra i protagonisti, anche i fratelli Martins e altri giocatori con esperienza nella nazionale, che hanno dato spettacolo per tutta la competizione.
Sport, ambiente e sostenibilità
Ma a rendere tutto ancora più speciale c’è stato il contesto. Il torneo, infatti, non è solo sport. Con Q8 come sponsor principale, ogni tappa è diventata anche un’occasione per parlare di ambiente, sostenibilità e coinvolgimento sociale. Dalle attività per i bambini ai progetti di pulizia delle spiagge e dei porti, lo spirito era quello di una festa in cui il calcio si intreccia con la voglia di fare bene, insieme.
Alla fine, quello che resta è la sensazione di aver vissuto qualcosa di inaspettato. Perché tutti, sentendo “il Napoli ha vinto”, avevamo pensato a tutt’altro. E invece si trattava della squadra di beach soccer, che in silenzio, lontano dai riflettori del grande calcio, ha portato alto il nome della città con una vittoria che sa di estate, mare e orgoglio napoletano. Una storia bella, leggera e piena di passione. Proprio come una giornata perfetta in spiaggia. Quindi non è lo Stadio Maradona a spostarsi ma l’attenzione sulla squadra di beach soccer.