A pochi km da Avellino sorge l’ARABA FENICE della Campania | È l’esempio della rinascita, le lacrime fanno spazio ai sorrisi

La si trova a pochi chilometri da Avellino e la si conosce come Araba Fenice della Campania, un valido esempio di rinascita.
Proprio nel cuore della bella Campania, dove si trovano le verdi colline dell’Irpinia si trova un piccolo centro che sembra in grado di incarnare in maniera perfetta il vero significato della parola resilienza. Un luogo che è noto per la sofferenza che ha dovuto affrontare, ma anche per la sua capacità di rinascere.
Purtroppo occorre ammettere che la Campania non è certo nuova a eventi che ne hanno segnato il territorio, ma in qualche modo anche lo spirito.
Questa volta ci si trova a pochi passi da Avellino, dove sorge una comunità che proprio come ha fatto l’Araba Fenice è stata in grado di risorgere dalle proprie ceneri, dimostrando: forza, orgoglio e dedizione.
Insomma, quello che ne è nato è molto più di un paese, ma un vero e proprio simbolo.
Una terra antica che guarda avanti
Ci si trova nella bellissima Valle dell’Ufita, in un centro campano che sorge a oltre 600 metri d’altitudine. Un vero gioiello incastonato nel bel mezzo dei pendii che respirano: agricoltura, storia e cultura popolare. A contraddistinguerlo un’ economia che si basa principalmente sulla coltivazione di ulivi, vigneti e ortaggi, offrendo solo il meglio del proprio terreno, come l’olio extravergine, rinomato per le sue proprietà, che rappresenta uno dei fiori all’occhiello di una produzione che unisce passato e innovazione.
Il borgo è stato in grado, nel tempo, di raccogliere tradizioni e culture che si sono poi fuse in un’unione spirituale. Ogni anno le celebrazioni ci ricordano il legame tra abitanti e territorio, per un forte spirito comunitario. Forte componente identitaria del luogo, la offrono sicuramente: l’artigianato, con lavorazioni del legno, del ferro battuto e della ceramica, continua a essere una componente viva e identitaria del paese. Ovviamente tutto questo non rinnega lo sviluppo, con l’attività industriale che negli ultimi anni ha riscosso non poco successo.
Dalle macerie al futuro per un comune che rinasce
Era il 23 novembre 1980, alle ore 19:34, quando un boato profondo sconvolse la quiete serale. Una violenta scossa di terremoto, di magnitudo 6.9, colpì l’Irpinia e le province limitrofe, proprio in quel tragico evento il paese perse 5 vite, oltre al suo centro abitato squarciato dal boato. In strada, polvere e macerie.
Ma da quel dolore è arrivata la forza di rinascere per Sturno, piccolo comune in cui, dopo l’accaduto, hanno deciso di rimboccarsi le maniche per ricostruire le proprie case e il proprio mondo. Ora Sturno ha un volto nuovo, tra le origini e la modernità, con i palazzi storici ristrutturati, le chiese riportate al vecchio splendore e la bellezza che si rischiava di perdere.