In pochi sanno che in Irpinia sorge la CITTÀ DELLE GROTTE | Il tragitto da scuola a casa è tutto un tunnel, roba da matti

Immaginate di trovarvi in un piccolo borgo dell’Irpinia, circondati da colline verdi e silenziose, dove ogni vicolo sembra raccontare una storia.
Grottolella è proprio questo: un luogo che non si visita semplicemente, ma in cui si entra come in un tunnel, un’esperienza che ti avvolge lentamente e da cui esci cambiato.
E quando diciamo “tunnel”, intendiamolo come modo di dire: non una galleria buia e soffocante, ma piuttosto un passaggio che conduce a qualcosa di inaspettato, a una dimensione diversa, più lenta, più umana.
Questo piccolo comune in provincia di Avellino conta meno di duemila abitanti, ma custodisce una ricchezza culturale e storica sorprendente. Già il nome, Grottolella, evoca qualcosa di nascosto, di misterioso, quasi un ingresso verso un altro mondo.
E in effetti, una volta varcata la soglia del centro storico, si ha davvero la sensazione di essere entrati in un’altra epoca. Le pietre antiche, le mura del castello, le cappelle, i resti delle ville rustiche romane… tutto sembra voler raccontare qualcosa a chi ha voglia di ascoltare.
Chi arriva resta colpito
Non è un caso se molti, scherzando ma non troppo, parlano di “finire nel tunnel di Grottolella”. Perché chi arriva qui spesso resta colpito, coinvolto, come se fosse stato catturato da un incantesimo fatto di scorci silenziosi, panorami mozzafiato e un’aria che sa di passato. È un tunnel metaforico, certo, ma intenso: un’immersione nei ritmi lenti della vita di un tempo, dove ogni cosa ha un valore più profondo.
E poi ci sono le storie. Quelle dei feudatari che nei secoli si sono succeduti – i Sanseverino, i Carafa, i Macedonio – e quelle della gente comune, come gli abitanti della frazione Pozzo del Sale, che usavano l’acqua salmastra del pozzo per ricavare il sale senza doverlo comprare. Storie semplici ma affascinanti, che s’intrecciano con la memoria collettiva e danno vita a un’identità fortissima, difficile da ignorare.
Riscoprire valori importanti
Visitare Grottolella significa anche riscoprire il valore della comunità. Qui il tempo sembra scorrere diversamente, e forse è proprio questo il bello: ci si ritrova a parlare con gli abitanti, a seguire i percorsi storici del borgo, a lasciarsi guidare dalla curiosità. È come se ogni angolo avesse qualcosa da offrire, ogni pietra una parola da dire. E alla fine, quando si torna a casa, ci si rende conto che non si è solo stati in un luogo, ma che quel luogo è rimasto dentro.
Il “tunnel di Grottolella”, insomma, è un viaggio dell’anima. Un piccolo percorso che inizia quasi per caso, ma che si fa esperienza, ricordo, nostalgia. Non è un luogo da visitare di fretta: è uno di quei posti che chiedono tempo e che, in cambio, ti regalano emozioni sincere. E allora, forse, vale davvero la pena lasciarsi prendere la mano e… entrarci fino in fondo.