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Fumatori in PANICO | Arriva la tassa pesantissima di 5 euro a pacchetto, ecco come evitarla

Pacchetto di sigarette
Nuova tassa sulle sigarette – pexels – salernosera

Nelle ultime ore si è acceso un acceso dibattito tra fumatori e non fumatori, scatenato da un tweet rilanciato da FinanceCue

Un tweet che recita: “Aumento dei costi per i fumatori: arriva la nuova tassa sulle sigarette | Sarà di 5€ a pacchetto”. Una frase secca, diretta, che ha rapidamente fatto il giro dei social lasciando molti increduli e preoccupati. L’indiscrezione parla infatti di un incremento di ben 5 euro per ogni pacchetto di sigarette, una cifra che andrebbe a gravare pesantemente sulle tasche dei consumatori, portando il prezzo medio ben oltre i 10 euro.

Quella che per molti è sembrata una provocazione, ha invece radici già consolidate. Già nell’autunno del 2024, alcune delle principali associazioni medico-scientifiche, come l’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), avevano proposto una “tassa di scopo” proprio su sigarette e tabacco.

L’idea era di destinare i proventi a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale, in un momento in cui la sanità pubblica è sempre più sotto pressione. Si parlava di 13–14 miliardi di euro potenzialmente recuperabili con questo tipo di misura.

La logica, secondo i promotori, è duplice: da un lato raccogliere fondi per il sistema sanitario, dall’altro ridurre drasticamente il consumo di tabacco attraverso un forte disincentivo economico. Non è una novità: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sempre indicato l’aumento dei prezzi come uno degli strumenti più efficaci per combattere il tabagismo. Con un rincaro di questo tipo, l’Italia si avvicinerebbe a Paesi come la Francia, dove un pacchetto può costare anche 12 o 13 euro.

Reazione pubblica immediata

Ovviamente, la reazione pubblica è stata immediata. Sui social si moltiplicano le proteste, le battute amare, ma anche i commenti di chi vede nella misura un atto necessario. Per i fumatori, però, la sensazione dominante è quella di un vero e proprio accanimento fiscale. La frase più ricorrente? “Ci stanno riducendo all’osso”. Eppure i numeri sembrano dare ragione ai sostenitori del provvedimento. Secondo l’Istituto Mario Negri e la Fondazione Veronesi, ogni aumento del 10% del prezzo porta a un calo medio del 4% dei consumi. Un incremento di 5 euro rappresenterebbe un aumento di oltre il 70%, con una potenziale riduzione dei fumatori attivi significativa, soprattutto tra i più giovani.

Dal punto di vista politico, la proposta ha trovato consensi trasversali. La vicepresidente del Senato Maria Domenica Castellone (M5S) aveva già annunciato un emendamento in questo senso, mentre anche esponenti del Partito Democratico, come Beatrice Lorenzin, si sono espressi a favore. A sostenere l’iniziativa c’è anche la campagna #SOStenereSSN, che unisce diverse organizzazioni sanitarie e civiche.

Tweet fumatori
Il Tweet che ha scatenato l’opinione pubblica – X via FinanceCue – Salernosera

Non mancano le critiche

Naturalmente, non mancano le critiche. C’è chi teme un aumento del mercato nero o del contrabbando. Tuttavia, secondo Aiom e altri studi internazionali, queste paure sono spesso sovrastimate. In molti Paesi che hanno già adottato tasse simili, il commercio illegale non è aumentato in modo significativo.

Se la proposta dovesse davvero trasformarsi in norma, si tratterebbe di uno degli aumenti più drastici mai introdotti in Italia sul prezzo delle sigarette. Per alcuni, un duro colpo al portafoglio. Per altri, una svolta storica nella lotta al tabagismo. Quel che è certo è che la questione non si spegnerà presto: il tweet ha acceso una miccia che continuerà a bruciare nei prossimi mesi, soprattutto con l’avvicinarsi delle nuove decisioni di bilancio.