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Salerno, comunità parrocchiale in allarme: imbrattato l’ingresso della chiesa con feci e urina

Esterno di una chiesa (Pixabay) - salernosera.it
Esterno di una chiesa (Pixabay) – salernosera.it

La chiesa oltraggiata è quella di Sant’Anna al Porto a Salerno. Il dettagli di questi gesti sconcertanti, che ha indignato la comunità locale

Non c’è limite all’indecenza di certi esseri umani. In alcune circostanze si va talmente oltre che sembra quasi di sfociare nell’irrealtà. Ed invece certe cose accadono per davvero e lasciano senza parole la parte civile della comunità.

Quanto stiamo per raccontarvi potrebbe urtare la sensibilità di molte persone, ma al contempo deve far riflettere in merito alla piega che sta prendendo la nostra società. Il teatro dell’accaduto è la chiesa di Sant’Anna del Porto a Salerno, punto di ritrovo importante della città.

Come riporta salernooggi.it la struttura è stata oltraggiata in un modo becero e a dir poco spaventoso e ha creato un certo scompiglio all’interno della comunità parrocchiale. Per forza di cose l’indignazione e la rabbia hanno preso il sopravvento su tutto il resto.

Andiamo quindi nel dettaglio e vediamo cos’è successo esattamente all’ingresso delle nota chiesa cittadina. È bene rammentare che non c’entra nulla la fede, si tratta di rispetto nei confronti della collettività.

Il primo episodio ai danni della chiesa

Andando per gradi il primo avvenimento risale allo scorso 27 giugno giorno in cui il rettore monsignor Claudio Raimondo è arrivato in chiesa per la messa delle 9 e si è ritrovato dinanzi ad uno spettacolo pietoso.

In pratica ha trovato il portale principale imbrattato da feci e lettere indecifrabili. Semplice (ma deprecabile) bravata di qualche ragazzino o atto blasfemo in piena regola? Le ipotesi al vaglio sono tante e non è da escludere nemmeno che possa essersi tratta di una reazione sconsiderata alle attività della parrocchia.

Interno della chiesa (Pixabay) - salernosera.it
Interno della chiesa (Pixabay) – salernosera.it

Il secondo atto vandalico

Non contenti di quanto fatto, il giorno dopo i vandali sono tornati in azione (colpendo anche la sagrestia) o meglio si presume che siano sempre gli stessi. Pensare che possa esserci qualcun altro che nel giro di poche ore abbia avuto il medesimo pensiero distorto probabilmente un po’ troppa paura. Meglio comunque non escludere nessuna possibilità.

Per finire il 30 giugno dopo un giorno di pausa che aveva lasciato presagire la fine delle ostilità alle feci si è aggiunta anche l’urina. In questo caso era stato ricoperto pure il sagrato e le scale oltre al portale e l’ingresso della canonica. Una parentesi nefasta che si spera sia finita qui visto che ciò ha recato non pochi danni sia alla chiesa che ai fedeli che la frequentano.