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INPS COLPISCE ANCORA, scatta la nuova TASSA | Zio Luigi non ne sapeva nulla e ora si ritrova senza soldi, che guaio

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Lo SPID potrebbe presto diventare a pagamento – pexels – salernosera

Dal 1° luglio potrebbe scattare una sorta di “tassa nascosta” legata all’uso dello SPID,  che milioni di italiani usano per accedere ai servizi pubblici, INPS compresa.

La notizia ha colto di sorpresa molti cittadini, perché fino a oggi lo SPID è stato gratuito, veloce e comodo. Ma qualcosa sta cambiando, e chi non vuole ritrovarsi a pagare deve agire in fretta.

A lanciare l’allarme sono stati alcuni portali di informazione, riportando che provider come Aruba e InfoCert – due tra i più noti gestori SPID in Italia – introdurranno un canone annuale. Si parla di circa 5 euro, una cifra contenuta, certo, ma che simbolicamente rappresenta un passo importante: un servizio finora gratuito sta per diventare a pagamento. Con Aruba si parlerebbe di 4,90 euro più IVA, mentre InfoCert richiederà 5,98 euro IVA inclusa. Non cifre da capogiro, ma abbastanza per far storcere il naso a chi vede nello SPID uno strumento pubblico che dovrebbe restare libero da costi.

Ed è qui che si apre la questione: perché pagare per accedere a un servizio della pubblica amministrazione? In teoria, lo SPID dovrebbe essere finanziato dallo Stato, ma da tempo i provider lamentano ritardi e costi di gestione insostenibili. E così, hanno deciso di fare da soli. Il risultato è che, dal 1° luglio, chi dovrà rinnovare lo SPID con questi gestori si troverà a dover pagare. A meno che non scelga un’altra strada.

Per fortuna, un’alternativa c’è, anzi due. Chi vuole continuare a usare i servizi INPS (o altri portali della PA) senza pagare un euro può optare per la Carta d’Identità Elettronica (la CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Entrambe offrono lo stesso tipo di accesso sicuro e certificato, ma senza costi di abbonamento. Basta attivare la CIE e dotarsi dell’app CIE ID, oppure utilizzare la CNS tramite un lettore di smart card. Insomma, il modo per evitare di pagare c’è, ma serve muoversi per tempo.

Non si tratta solo di soldi

Il punto, però, non è solo economico. Per molte persone, soprattutto anziani o meno esperti, lo SPID era diventato uno strumento familiare, facile da usare. Cambiare potrebbe non essere immediato. Ed è proprio questo che rende la vicenda ancora più delicata: la notizia è arrivata in modo confuso, poco pubblicizzata, e molti rischiano di non accorgersene fino a quando si troveranno a dover pagare.

In fondo, non si tratta di una vera tassa decisa dallo Stato, ma il risultato di una scelta commerciale dei provider. Eppure, per l’utente finale cambia poco: o si paga, o si cambia sistema. In entrambi i casi, serve informazione chiara, accessibile, e soprattutto tempo per organizzarsi.

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Chi non vuole pagare lo SPID può usare la carta di identità elettronica – pexels – salernosera

E’ bene decidere al più presto

Chi ha lo SPID in scadenza farebbe bene a decidere subito se rinnovarlo pagando il canone, oppure passare alla CIE o alla CNS. Dopo il 1° luglio, il rinnovo gratuito potrebbe non essere più possibile.

Ancora una volta, tocca al cittadino destreggiarsi tra sigle, scadenze e nuovi balzelli. Ma almeno stavolta una via d’uscita c’è. Basta conoscerla e attivarsi per tempo.