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Sicilia e Sardegna si arrendono, solo la CAMPANIA trionfa con questa SPIAGGIA | I turisti la amano e c’è chi ha comprato ville in 2 giorni

Baia
La Baia di Ieranto è un paradiso incontaminato – pexels – salernosera

Se siete alla ricerca di un angolo di paradiso nascosto, lontano dal turismo di massa e dove la natura si esprime in tutta la sua bellezza selvaggia, allora la Baia di Ieranto è una meta da segnare subito in agenda.

Situata all’estremità della Penisola Sorrentina, proprio di fronte ai Faraglioni di Capri, questa piccola insenatura è un tesoro protetto, parte dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, e incanta per il suo paesaggio incontaminato, le acque cristalline e la storia millenaria che ancora oggi sembra aleggiare tra le sue rocce.

Il nome stesso – Ieranto – ha qualcosa di misterioso, che affascina. Viene dal greco “ieros”, che significa “sacro”, ma per alcuni rimanda anche al falco, “ierax”. E in effetti, c’è qualcosa di profondamente spirituale nel silenzio che si percepisce scendendo verso la baia, nella luce che gioca tra gli ulivi e nella vista del mare aperto che si allarga sempre più mentre si cammina.

La leggenda vuole che proprio in queste acque le Sirene cercarono di ammaliare Ulisse con il loro canto. Che ci si creda o no, quando si arriva laggiù, è facile capire perché questo luogo abbia ispirato miti e racconti per secoli.

Per raggiungere la baia si parte da Nerano, una frazione di Massa Lubrense, ben collegata a Sorrento anche con gli autobus. Da lì comincia un sentiero che si snoda tra uliveti, muretti a secco e la profumata macchia mediterranea. Il percorso non è difficile, ma neanche da prendere alla leggera: servono scarpe comode e un po’ di allenamento, perché c’è da camminare per un’oretta abbondante all’andata e altrettanto al ritorno.

Un’acqua cristallina e incontaminata

Lungo il tragitto si incontra Villa Rosa, dove un tempo soggiornava lo scrittore Norman Douglas, e pian piano la vista si apre: davanti agli occhi compaiono Capri, Punta Campanella, gli isolotti de Li Galli. Un panorama che toglie il fiato.

Una volta giunti alla baia, la fatica sparisce di colpo. Ci si ritrova davanti a un piccolo angolo di costa, con ciottoli chiari e un mare limpido, protetto e silenzioso. Qui le barche a motore non possono entrare, quindi l’acqua è incredibilmente pulita, perfetta per un bagno o una nuotata tra la Posidonia. Non ci sono stabilimenti, bar o servizi: bisogna portare con sé tutto il necessario – acqua, snack, crema solare – ma proprio questa semplicità contribuisce al fascino del posto.

Trekking
Un percorso di trekking è il miglior modo di visitare la baia di Ieranto – pexels – salernosera

La Baia va visitata a piedi per goderne appieno

Per chi preferisce non affrontare il trekking, esiste anche la possibilità di arrivare via mare con una piccola cooperativa locale autorizzata, che organizza escursioni in barca. Ma il vero spirito della Baia di Ieranto si coglie forse proprio a piedi, scendendo lentamente verso il mare, in ascolto dei suoni della natura e delle storie antiche che sembrano ancora vivere tra quelle rocce.

È un’esperienza che lascia qualcosa dentro, il desiderio di tornare, magari per osservare le stelle in una delle iniziative serali organizzate dal FAI. Un luogo speciale, che invita a rallentare e riscoprire un rapporto più autentico con il paesaggio e con se stessi.