Palestra, ora NON la paghi più | Il Governo ti dà 400€ ma devi fare subito domanda, questo il modulo da scaricare
C’è un’idea che sta facendo parlare molto, e no, non riguarda l’ennesimo aumento delle bollette o nuove tasse. Anzi, questa volta si parla di un’opportunità
Stiamo parlando di 400 euro per fare sport. È questo il messaggio che sta circolando con l’arrivo del cosiddetto “Bonus Sport”, promosso dal Governo Meloni. L’annuncio ha fatto subito il giro del web con titoli che promettono “palestra gratis” e un’estate all’insegna del movimento, ma cosa c’è davvero dietro?
In realtà, il meccanismo è un po’ più articolato. Non si tratta di un assegno da 400 euro che arriva direttamente nelle tasche dei cittadini. Il bonus è rivolto alle imprese, che possono fare donazioni per sostenere strutture sportive pubbliche: manutenzione, ristrutturazioni, oppure realizzazione di nuovi impianti.
In cambio, ottengono uno sconto fiscale pari al 65% dell’importo donato, da ripartire nei tre anni successivi. Il bello, però, è che quei soldi finiscono davvero dove servono: palestre comunali, centri sportivi, impianti accessibili a tutti.
Quindi, la “palestra gratis” arriva in modo indiretto. Le strutture che ricevono i fondi possono infatti offrire corsi a prezzi ridotti o, in alcuni casi, completamente gratuiti. Secondo le stime, questo potrebbe tradursi in un risparmio medio di circa 400 euro per persona, soprattutto a favore di ragazzi e famiglie con redditi più bassi. Un bel segnale, in un periodo in cui iscrivere un figlio a un’attività sportiva può diventare un lusso.
La domanda entro fine giugno
La domanda per accedere al bonus è aperta per le imprese fino al 30 giugno. Ma ce ne sarà un’altra, prevista in autunno. Chi ha già partecipato in passato sa come funziona: si presenta la domanda, il Dipartimento per lo Sport valuta e, se tutto è in regola, l’azienda ottiene il credito d’imposta. A beneficiarne, però, sono anche le comunità locali. Quando un campo da calcio viene sistemato, una piscina riapre o un’associazione può offrire corsi di karate o danza a prezzi più bassi, il vantaggio è per tutti.
Certo, qualche dubbio resta. I fondi disponibili non sono infiniti: si parla di 10 milioni di euro, e quindi non tutte le strutture sportive riusciranno a ottenere il contributo. Inoltre, bisognerà vigilare su come i soldi verranno effettivamente spesi. È fondamentale che le strutture rendano trasparente l’utilizzo dei fondi e che davvero questi si traducano in attività gratuite o scontate.
Un sostegno che si apre a ventaglio
Ma al netto delle perplessità, l’idea ha un merito: spinge il settore privato a investire nello sport pubblico e, di riflesso, nella salute collettiva. È un modo per sostenere non solo le palestre, ma anche lo spirito di comunità, l’inclusione, il benessere fisico e mentale.
Insomma, non è proprio “palestra gratis” nel senso classico, ma un’occasione reale per rendere lo sport più accessibile. E magari, finalmente, per far sì che fare movimento non sia un privilegio, ma un diritto di tutti.